Il Comune di Milano affronta il degrado ma la magistratura rimane a guardare

IL COMUNE DI MILANO AFFRONTA IL DEGRADO

MA LA MAGISTRATURA RIMANE A GUARDARE

Milano, 15 gennaio 2009

 

A seguito del vertice di ieri presso la Prefettura di Milano, l’Associazione Nazionale Antigraffiti e Milano Muri Puliti esprimono grave preoccupazione per la mancanza di azione civile e penale nei confronti degli imbrattatori, costituente atteggiamento davvero incomprensibile della Magistratura, il cui compito è di applicare le leggi vigenti, in particolare l’articolo sull’imbrattamento, cui quasi mai è stato dato corso.

D’ altro lato, si auspica che l’Amministrazione Milanese non rinunci alla battaglia contro le scritte sui muri: “Siamo dell’avviso – dichiarano le due Associazioni – che sia possibilerazionalizzare la spesa pubblica attraverso alcuni criteri:

1) Forte coinvolgimento della cittadinanza e campagne di informazione, il che faciliterebbe anche le querele di parte lesa e porrebbe la giusta pressione sulla Magistratura.

2) Mettendo a disposizione del Nucleo per il Decoro Urbano della Polizia Locale specifiche tecnologie informatiche mutuate dall’esperienza internazionale.

3) Coinvolgendo operatori privati interessati a sponsorizzare progetti locali.”
”Pur apprezzando le posizioni espresse dal Prefetto Lombardi – afferma Francesco Sacchetto, presente ieri all’incontro in Prefettura – auspichiamo anche un maggior coordinamento delle Forze di Pubblica Sicurezza operanti sul territorio, e direttive chiare in occasione dei cortei cui troppo spesso si concede di imbrattare e danneggiare impunemente proprietà pubbliche e private.

Sul fronte nazionale, il segretario dell’Associazione Antigraffiti: “Apprendiamo con rinnovato stupore dalla stampa di oggi che il Ministro Bossi è contrario all’inasprimento delle pene nei confronti dei vandali che imbrattano i muri, azione sostenuta invece dal premier Berlusconi, che pare essere tra i pochi ad aver colto la reale entità del problema, insieme al Sindaco Moratti.”

Le due Associazioni sono concordi nel ritenere che “sarebbe sufficiente osservare alcuni aspetti per superare questa situazione:

1)Imbrattare i muri è già reato ai sensi dell’art. 639 del Codice Penale, e chi ha responsabilità di Governo e sottovaluta il fenomeno, di fatto, anche moralmente, esprime un atteggiamento di quiescenza, incompatibile con il ruolo di un Ministro della Repubblica.

2) Come dovrebbe essere noto, città imbrattate diminuiscono pesantemente l’attrattiva turistica del nostro Paese, causando danni economici agli operatori turistici ed all’indotto.

3) I cittadini, compresi gli elettori della Lega Nord, sono oltremodo esasperati dall’ormai annoso vandalismo impunito che degrada le loro città, e non capiscono perché l’Italia sia l’unico Paese nel novero di quelli sedicenti civili che non abbia adeguato la propria legislazione al fenomeno.”

 

                                    Andrea Amato

Segretario Ass. Naz. Antigraffiti

Francesco Sacchetto

Presidente di Milano Muri Puliti

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