Milano, 13 febbraio 2009
Mi è capitato tra le mani l’invito all’inaugurazione di “Ivan Poesia Viva”. Bene, a mo’ di cartolina, un idilliaco tramonto milanese illumina di rosso una delle “scaglie poetiche” di Ivan scritta su un parapetto della Darsena di Milano, in mezzo ad altre tag e altri imbrattamenti. Il riferimento al vandalismo e all’illegalità dell’atto emerge nettamente dall’immagine. Elevare ad arte una scritta vandalica spalmata su un muro, “perché tutti hanno il diritto di vivere la poesia”, è un insulto all’arte.
La personale di Ivan che parte oggi allo Spazio Oberdan, a cura di Jacopo Perfetti – così come la mostra “Street Art, Sweet Art” tenutasi al Pac l’anno passato – non aiuta certo a disincentivare il graffitismo vandalico, anzi, lo implementa. “L’energia esplosiva di Ivan” che precipita nella “volontà di portare la poesia a tutti”– così dice il curatore – sarà pure “sensibile e romantica”, ma di certo spesso, e lo dimostra la cartolina d’invito stessa, illegale. Che tale energia esplosiva vada a colpire solo ed esclusivamente muri autorizzati e che la Provincia dia spazio a “giovani esordienti” che trasmettono valori di civiltà per i giovani.
Andrea Amato
Segretario dell’Associazione Nazionale Antigraffiti
Commenti recenti