I cittadini milanesi, ad ogni occasione di un corteo autorizzato o, sempre più spesso, non autorizzato, sono esposti ad azioni di vandalismo e a pesanti imbrattamenti dei propri edifici. Nonostante i termini preannunciati attraverso proclami, alcuni centri sociali, con preparativi attuati anche in pieno giorno pressi gli stessi, organizzano sistematicamente azioni vandaliche nei confronti dell’arredo urbano, cose mobili e immobili di proprietà pubblica e privata. Le forze dell’ordine presenti durante tali manifestazioni non intervengono, né per prevenire, né tanto meno per fermare i responsabili, peraltro spesso ben noti e recidivi. In situazioni analoghe in altri Paesi, come di recente al G20 di Londra, i responsabili dei disordini sono stati identificati e arrestati, anche a seguito di una perquisizione di un centro sociale londinese effettuata dalla Polizia Britannica. Nulla di tutto ciò è mai stato osservato a Milano, al di là di alcuni (temporanei e reversibili) sgomberi.
Pertanto il prossimo venerdì 1° maggio, in occasione del corteo per la festa dei lavoratori, le associazioni di cittadini, Associazione Nazionale Antigraffiti e Milano Muri Puliti, svolgeranno un’azione civile di presidio e tutela di alcuni stabili siti in Via De Amicis, a Milano, per evitare che, come avviene ogni anno, essi siano imbrattati da alcuni manifestanti. Manifestare le proprie idee ed esprimerle anche attraverso cortei e riunioni di piazza è un diritto indiscutibilmente riconosciuto a un popolo civile in uno Stato democratico. Ma permettere che alcuni vandali, sparsi tra la folla, – ma pur sempre visibili e identificabili – possano indisturbati distruggere, imbrattare e offendere visivamente un’intera città senza mai essere puniti, nonostante le telecamere, le forze dell’ordine e la presenza degli stessi organizzatori del corteo, non trova nessuna valida giustificazione.
La Associazioni ANA e MMP hanno deciso di dire basta a uno stato di cose incompatibile con uno Stato di diritto, in cui le Istituzioni sarebbero chiamate a difendere i cittadini che rispettano le regole e a mettere coloro che le calpestano in condizioni di non recare danno.
Concordi, i due rappresentanti Andrea Amato e Francesco Sacchetto: “Le Associazioni sono, loro malgrado, costrette in questo modo a sostituirsi, entro i limiti consentiti a semplici cittadini, ad uno Stato che oltre a vigilare alla sicurezza dovrebbe anche esercitare il proprio ruolo di tutela dei diritti costituzionali attraverso la difesa del patrimonio pubblico e privato. Ai centri sociali diciamo che imbrattare case altrui non reca solo danno ai proprietari, ma offesa a tutti i cittadini, non costituendo un atto rivoluzionario ma una semplice manifestazione d’inciviltà”.
Andrea Amato, Segretario di ANA Francesco Sacchetto, Presidente di MMP
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