Milioni di euro sono spesi ogni anno dalla comunità.
Milioni di euro per eliminare scarabocchi.
Milioni di euro che si sarebbero potuti utilizzare per benaltro,
ma che invece necessariamente vengono utilizzati per salvaguardare il decoro del nostro patrimonio architettonico e dei mezzi pubblici.
L’imbrattamento crea un enorme danno economico e un impatto negativo sulla qualità della vita in città. La visione degli imbrattamenti ovunque, oltre al danno estetico, induce nei cittadini la deprimente sensazione di trascorrere la propria vita in un ambiente popolato da vandali.La enorme dimensione del fenomeno degli imbrattamenti a Milano appare riconducibile a due fattori principali: l’impunità pressoché totale dei vandali per la mancanza di una sorveglianza sistematica e organizzata e la lunga permanenza delle tag sui muri, che cronicizza la visibilità del gesto vandalico. E’ quindi necessario che un’azione di contrasto agli imbrattamenti sia improntata alla correzione di questi due fattori, instaurando nei cittadini il senso della presenza delle istituzioni ed incoraggiandoli a ripulire i muri. L’intento dei vandali, che solitamente operano in gruppi di adolescenti, è essenzialmente quello di compiere una bravata, un atto contro le regole, di celebrarne l’arditezza e la visibilità, per guadagnare l’ammirazione dei propri “colleghi”, dei compagni di scuola e dei coetanei in generale. Tale intento sembra scaturire da una mancanza di educazione al rispetto altrui, accompagnato da un vuoto di valori cui ispirarsi. Ogni iniziativa di prevenzione dovrebbe accompagnarsi ad un’azione educativa.
Rifiutiamo con forza il luogo comune che il vandalismo delle tag non meriti considerazione perchè esistono problemi più grandi: tale posizione è strumentale ed appare dettata da un fastidio strisciante per le regole del vivere civile, o da un sottrarsi (da parte ad esempio dei genitori) alle proprie responsabilità educative.
Rifiutiamo anche nettamente l’idea che la piaga delle tag e del graffitismo sia dovuta ad una mancanza di spazi adeguati per i giovani. Tali spazi possono essere utili ma andrebbero unicamente promossi allo scopo di isolare i pochi artisti che emergono in un’arte nata trasgressiva, dalla maggioranza dei vandali.
Rifiutiamo qualsiasi politicizzazione del dibattito intorno agli imbrattamenti: vivere in una città pulita e civile è un diritto di ogni cittadino.
Il progetto MilanoMuriPuliti nasce da un gruppo di cittadini che da tempo si sono interessati alla tematica dei graffiti e degli imbrattamenti.
Un progetto nato con tre linee guida:
Pulizia
Obiettivo: Promuovere un’attività di rimozione sistematica degli imbrattamenti dai muri.
Azione: Contattare vari soggetti (es: ordine degli amministratori di stabili, associazioni di proprietari, etc) e, tramite questi, sensibilizzare i proprietari ad aderire al servizio già attivo dell’Amsa, consistente in un intervento di pulizia continuativo e duraturo, a prezzi calmierati.
Creatività
Obiettivo: proseguire il dialogo già avviato con artisti che fanno graffiti e non scarabocchi, al fine di: – migliorare la comprensione di opposte visioni – condividere e stabilire regole volte a favorire un’esecuzione legale ma creativa dei graffiti, distinguendoli dalle tag.
Azione: promuovere il dialogo, e deputare spazi proposti dagli stessi artisti e concordati con l’Amministrazione Comunale e/o i rispettivi per l’esecuzione legale delle opere.
Sensibilizzazione
Obiettivo: educare i giovani ad una maggiore sensibilità al senso civico nei comportamenti quotidiani (evitando le “tag” ma non solo…) ed al senso del bello.
Azione: organizzare incontri all’interno delle scuole con gli studenti e la partecipazione di insegnanti, educatori ed artisti, incoraggiando i ragazzi ad esprimere la propria creatività rispettando l’ambiente urbano.
Commenti recenti