I muri di Milano sono troppo sporchi, questo è ormai sotto gli occhi di tutti. Se si escludono le vie e le piazze che circondano il Duomo – cui con tutta probabilità si presta maggiore attenzione e maggiore cura – in tutta la città non c’è palazzo, monumento, muro o serranda che sia esente da scarabocchi, tags, graffiti o come diavolo li si voglia chiamare. Non è un bello spettacolo e qualcosa bisogna cominciare a fare, per sistemare una situazione che sta diventando sempre più insopportabile.
Ci sono due soluzioni da adottare, pensiamo, per fare sì che i muri di Milano siano finalmente più puliti. La prima è una proposta/provocazione nostra, di Milanau. La seconda la stanno già mettendo in campo alcuni “eroici” milanesi che sono stufi di aspettare che altri risolvano i problemi per loro.
Cominciamo dalla prima. La nostra è una proposta rivolta a tutti coloro che scelgono le strade di Milano per le proprie manifestazioni. Ce ne sono sempre più, lungo le vie cittadine, e ognuna di loro lascia le proprie tracce sui muri che delimitano il suo passaggio. Prendiamo ad esempio i “No Tav”, che qualche mese fa sono scesi in città, hanno manifestato la loro rabbia e imbrattato i muri con slogan e minacce di ogni tipo. Poi se ne sono andati, lasciando una sensazione negativa nei milanesi, che si sono trovati una città più sporca, senza peraltro avere nessuna colpa per le scelte effettuate a livello nazionale. Se dunque i manifestanti No Tav con il loro corteo volevano attirare l’attenzione e le simpatie su di loro, hanno sbagliato clamorosamente perché hanno invece raggiunto il risultato opposto: i milanesi si sono sentiti feriti, offesi e molti di loro hanno financo cambiato idea sulle idee sostenute dagli abitanti della val di Susa.
Ben diversa opinione se la sarebbero fatta, i milanesi, se i manifestanti invece di imbrattare i muri avessero pensato a ripulirli. Pensa che bello: una manifestazione che, man mano che si dipana nelle vie cittadine, lascia dietro sé muri lindi, serrande splendenti, monumenti candidi. In questo caso sì, i milanesi avrebbero potuto dire: “Beh, forse questi hanno ragione a manifestare, sono gente per bene… sono pronto a sostenere le loro argomentazioni”. Questa è dunque la proposta di Milanau: manifestanti di tutte le età (primi fra tutti gli studenti!), i censi, le idee politiche, ecc. ecc., quando scendete in piazza fatelo armati non di pennelli, vernice e bombolette spray, ma di secchiello, guanti e sapone. Ripulite i muri, invece di sporcarli, e tutti saranno disposti ad ascoltarvi… (per inciso, cari amici di Macao, pensate a quale ritorno d’immagine avreste potuto avere tra la gente comune se invece di occupare palazzi o trascorrere le vostre giornate in interminabili assemblee, seduti per terra, vi foste messi a comunicare le vostre legittime esigenze mentre ripulivate dalle scritte un intero quartiere della periferia milanese…).
Esaurita la parte dei sogni, passiamo invece alla seconda proposta, ben più concreta, portata avanti da un esercito armato di rulli, pennelli, vernici e solventi, che sta per conquistare sempre più zone della città. I suoi “soldati” si presentano vestiti di tute bianche, portano guanti e hanno gli occhi coperti da grossi occhiali. Spesso utilizzano anche modernissime armi che lanciano misteriosi liquidi sui muri.
A essere precisi gli eserciti sono più di uno e prendono nomi strani, come “Comitato Abruzzi Piccinni”, “Associazione Nazionale Antigraffiti”, “Milano Muri Puliti” e, aggiunta dell’ultima ora, “Rotaract di Milano”. E la loro non è certo un’opera di invasione cattiva della città. Tutt’altro, questi per ora minuscoli ma determinatissimi gruppi hanno deciso di intervenire in città pulendo i muri dei nostri palazzi, le serrande e i monumenti sempre più deturpati da scritte e tags di ogni tipo.
L’ultimo loro intervento ha avuto come luogo privilegiato la lunga via Vittor Pisani, una sorta di porta d’ingresso della città, visto che si staglia proprio davanti la Stazione Centrale. Questa via, percorsa ogni giorno da migliaia di persone, era da tempo caratterizzata da molte scritte lasciate sui muri da qualche maleducato partecipante a una delle tante manifestazioni di cui abbiamo parlato prima. Scritte pesanti, anche, che nessuno finora aveva pensato di cancellare.
Ci hanno pensato loro, in accordo con i residenti della zona, felici di avere trovato in questo gruppo di persone, che non si arrendono al degrado cittadino, una speciale squadra di alleati. Dalle 9 alle 13 di una domenica come tante altre – nello specifico si è trattato del 20 maggio scorso – hanno messo in campo il “No graffiti day” che ha ripulito molti muri e oggetti della via, come documentato dalle foto qui sotto riprodotte, scattate dagli stessi protagonisti dell’iniziativa.
Che cosa aggiungere, se non essere riconoscenti nei confronti di queste persone e delle loro iniziative? Importanti per almeno due motivi: per quello che stanno facendo ormai da tempo e per l’esempio che stanno dando. Perché, diciamocelo, la città è esattamente come la vogliono i cittadini, e forse è finito il tempo delle lamentele ed è iniziato quello delle maniche rimboccate. Se ogni milanese ripulisse anche solo un metro quadrato di muro imbrattato, la nostra sarebbe probabilmente tra le città più pulite del mondo.
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