l’avessi saputo prima!… abito al Giambellino e sarei venuto a dare una mano, non solo, avrei portato un po’ di gente (almeno ci avrei provato)
Qui al Giambellino c’è bisogno di tornare, ma facciamo un po’ di preparazione la prossima volta… gente volonterosa se ne può trovare se c’è tempo di informare bene.
Sappiatemi dire.
cordiali saluti
Elio
Ci segua attraverso il sito: vorremmo ripulire, in quel tratto, anche le saracinesche.
Sempre in quella zona vorremmo fare altre iniziative: chieda al nuovo ufficio dell’Andacon in via Giambellino 60.
L’aspettiamo!
le case popolari del Giambellino, il mio quartiere, stanno crollando e l’associazione Antigraffiti (il presidente è un ex senatore di Forza Italia, il segretario è un consigliere comunale del pdl) pensa a dipingere 4 muri!? tra l’altro di un colore diverso dal resto della facciata tanto per aumentare il degrado! e Pisapia va pure a sostenerli!
Io sono un cittadino e faccio parte dell’Associazione Nazionale Antigraffiti così come gli altri volontari apparsi ieri mattina.
Noi amiamo la nostra città e non lasciamo che dei vandali possano continuare indisturbati la loro azione d’imbrattamento.
Sicuramente ci saranno molti altri problemi da affrontare a Milano e nelle abitazioni dell’Aler in particolare ma la manifestazione di ieri è stata organizzata da cittadini come lei. Altre città hanno fatto la stessa azione civica senza aderire a nessun credo politico o ideologico. L’unico denominatore comune: l’azione concreta per il bene della nostra città.
Questi piccoli gesti sono segnali importanti per cominciare a cambiare le cose nel nostro Paese.
Continuare a lamentarsi o aspettare che qualcuno, lo Stato o le istituzioni in generale, lo faccia per noi non porta a nulla.
La collaborazione e la partecipazione è fondamentale. Di questo ringraziamo il sindaco della nostra città che è venuto a sostenerci.
Per quanto riguarda nel concreto il colore della facciata, lei che è della zona, di certo ricorderà che il primo intervento di ripulitura è stato fatto presumibilmente nel 2009 da qualche società specializzata o dall’ufficio tecnico dell’Aler. Noi cittadini, con l’avvallo di un tecnico specializzato, abbiamo acquistato con i nostri soldi la vernice della stessa identica tonalità del primo intervento.
Noi cerchiamo di fare del nostro meglio per ripristinare il decoro sui palazzi e sull’arredo urbano ma se lei, che non ho il piacere di sapere il suo nome visto che non ha firmato il suo commento, crede di essere più capace di noi, saremo lieti di conoscerla nel prossimo cleaning day che stiamo organizzando.
Ma quale conoscenza avete del quartiere? con chi vi siete rapportati? quale rete avete costruito con gli abitanti e le associazione attive da decenni nel quartiere? mi sembra di non aver detto di essere più capace di voi. Perchè pensare di ripristinare il decoro imbrattando di un colore diverso un pezzo di facciata di un caseggiato (tra l’altro non è una giustificazione il fatto che qualcuno prima di voi abbia dipinto i muri di un altro colore). Mi chiedo perchè, visto che siete specializzati in questo settore, non avete preso posizione quando Aler o chi per esso ha imbrattato i muri con un altro colore rispetto alla facciata? Io non mi lamento e non aspetto nessuno. Il lavoro che facciamo in quartiere deve essere complessivo e non settoriale. Convitissimo che la politica debbano farla gli abitanti, ritengo sia necessario un coordinamento e lo sviluppo di processi di partecipazione continuativi e non che qualcuno da fuori arriva e fa il suo evento spot tipico della finta partecipazione di oggi e poi non ci interessiamo del resto.
Se volete impegnarvi sul territorio ci sono molte associazioni che cercano volontari per il cambiamento del quartiere. Senza conoscenza non c’è cambiamento in meglio ma imposizione di azioni non condivise.
Luca
Gentile Luca,
mi sembra che i toni siano sempre più polemici mai propositivi.
In generale in questo Paese siamo sempre bravi a lamentarci e difficilmente ci poniamo un obiettivo comune per affrontare senza distinzioni di provenienza politica i problemi, piccoli o grandi, che siano.
Provo sgomento che, a seguito della manifestazione spontanea di cittadini, ci sia stato una forte polemica da parte dei partiti che vogliono sostenere alcune posizioni.
Per risponderle. Noi siamo cittadini e altri cittadini della sua zona ci hanno chiesto di fare un intervento in quel palazzo dell’Aler. Le problematiche della zona non le conosciamo ma riconosciamo dove una zona è degradata o meno.
Ci spiace che lei, che parla con un linguaggio politicizzato a me incomprensibile, voglia continuare a ostacolare questo tipo di attività di volontariato.
Stiamo organizzando un altro cleaning in un altra zona ma per mancanza di tempo e di risorse non possiamo continuare in altre.
Le altre associazioni che vivono il quartiere, come lei dice, potrebbero fare fronte comune per risolvere questo tipo di fenomeno vandalico in estensione.
Sono convinto che la lotta al degrado sia apolitica e che un contrasto agli imbrattamenti proveniente dal basso sia la risposta migliore a chiunque continua a parlare e a criticare.
Sono anni che cerchiamo di stimolare il territorio attraverso azioni come quelle che sta criticando e incontri, in varie zone di Milano. Ci mettiamo passione perchè amiamo la nostra città e chiunque voglia contribuire con noi o per conto proprio fa lo stesso perchè la cosa più importante è un’altra: Milano più pulita.
Il suo ultimo periodo non lo commento perchè è evidente che non ci conosce e parla per sentito dire.
Andrea
eliopi
21 ottobre 2012 at 21:33
l’avessi saputo prima!… abito al Giambellino e sarei venuto a dare una mano, non solo, avrei portato un po’ di gente (almeno ci avrei provato)
Qui al Giambellino c’è bisogno di tornare, ma facciamo un po’ di preparazione la prossima volta… gente volonterosa se ne può trovare se c’è tempo di informare bene.
Sappiatemi dire.
cordiali saluti
Elio
Andrea
22 ottobre 2012 at 03:25
Ci segua attraverso il sito: vorremmo ripulire, in quel tratto, anche le saracinesche.
Sempre in quella zona vorremmo fare altre iniziative: chieda al nuovo ufficio dell’Andacon in via Giambellino 60.
L’aspettiamo!
Luca
22 ottobre 2012 at 12:34
le case popolari del Giambellino, il mio quartiere, stanno crollando e l’associazione Antigraffiti (il presidente è un ex senatore di Forza Italia, il segretario è un consigliere comunale del pdl) pensa a dipingere 4 muri!? tra l’altro di un colore diverso dal resto della facciata tanto per aumentare il degrado! e Pisapia va pure a sostenerli!
Andrea
22 ottobre 2012 at 15:42
Io sono un cittadino e faccio parte dell’Associazione Nazionale Antigraffiti così come gli altri volontari apparsi ieri mattina.
Noi amiamo la nostra città e non lasciamo che dei vandali possano continuare indisturbati la loro azione d’imbrattamento.
Sicuramente ci saranno molti altri problemi da affrontare a Milano e nelle abitazioni dell’Aler in particolare ma la manifestazione di ieri è stata organizzata da cittadini come lei. Altre città hanno fatto la stessa azione civica senza aderire a nessun credo politico o ideologico. L’unico denominatore comune: l’azione concreta per il bene della nostra città.
Questi piccoli gesti sono segnali importanti per cominciare a cambiare le cose nel nostro Paese.
Continuare a lamentarsi o aspettare che qualcuno, lo Stato o le istituzioni in generale, lo faccia per noi non porta a nulla.
La collaborazione e la partecipazione è fondamentale. Di questo ringraziamo il sindaco della nostra città che è venuto a sostenerci.
Per quanto riguarda nel concreto il colore della facciata, lei che è della zona, di certo ricorderà che il primo intervento di ripulitura è stato fatto presumibilmente nel 2009 da qualche società specializzata o dall’ufficio tecnico dell’Aler. Noi cittadini, con l’avvallo di un tecnico specializzato, abbiamo acquistato con i nostri soldi la vernice della stessa identica tonalità del primo intervento.
Noi cerchiamo di fare del nostro meglio per ripristinare il decoro sui palazzi e sull’arredo urbano ma se lei, che non ho il piacere di sapere il suo nome visto che non ha firmato il suo commento, crede di essere più capace di noi, saremo lieti di conoscerla nel prossimo cleaning day che stiamo organizzando.
Cordiali saluti
Andrea Amato
Luca
23 ottobre 2012 at 09:51
Ma quale conoscenza avete del quartiere? con chi vi siete rapportati? quale rete avete costruito con gli abitanti e le associazione attive da decenni nel quartiere? mi sembra di non aver detto di essere più capace di voi. Perchè pensare di ripristinare il decoro imbrattando di un colore diverso un pezzo di facciata di un caseggiato (tra l’altro non è una giustificazione il fatto che qualcuno prima di voi abbia dipinto i muri di un altro colore). Mi chiedo perchè, visto che siete specializzati in questo settore, non avete preso posizione quando Aler o chi per esso ha imbrattato i muri con un altro colore rispetto alla facciata? Io non mi lamento e non aspetto nessuno. Il lavoro che facciamo in quartiere deve essere complessivo e non settoriale. Convitissimo che la politica debbano farla gli abitanti, ritengo sia necessario un coordinamento e lo sviluppo di processi di partecipazione continuativi e non che qualcuno da fuori arriva e fa il suo evento spot tipico della finta partecipazione di oggi e poi non ci interessiamo del resto.
Se volete impegnarvi sul territorio ci sono molte associazioni che cercano volontari per il cambiamento del quartiere. Senza conoscenza non c’è cambiamento in meglio ma imposizione di azioni non condivise.
Luca
Andrea
23 ottobre 2012 at 13:53
Gentile Luca,
mi sembra che i toni siano sempre più polemici mai propositivi.
In generale in questo Paese siamo sempre bravi a lamentarci e difficilmente ci poniamo un obiettivo comune per affrontare senza distinzioni di provenienza politica i problemi, piccoli o grandi, che siano.
Provo sgomento che, a seguito della manifestazione spontanea di cittadini, ci sia stato una forte polemica da parte dei partiti che vogliono sostenere alcune posizioni.
Per risponderle. Noi siamo cittadini e altri cittadini della sua zona ci hanno chiesto di fare un intervento in quel palazzo dell’Aler. Le problematiche della zona non le conosciamo ma riconosciamo dove una zona è degradata o meno.
Ci spiace che lei, che parla con un linguaggio politicizzato a me incomprensibile, voglia continuare a ostacolare questo tipo di attività di volontariato.
Stiamo organizzando un altro cleaning in un altra zona ma per mancanza di tempo e di risorse non possiamo continuare in altre.
Le altre associazioni che vivono il quartiere, come lei dice, potrebbero fare fronte comune per risolvere questo tipo di fenomeno vandalico in estensione.
Sono convinto che la lotta al degrado sia apolitica e che un contrasto agli imbrattamenti proveniente dal basso sia la risposta migliore a chiunque continua a parlare e a criticare.
Sono anni che cerchiamo di stimolare il territorio attraverso azioni come quelle che sta criticando e incontri, in varie zone di Milano. Ci mettiamo passione perchè amiamo la nostra città e chiunque voglia contribuire con noi o per conto proprio fa lo stesso perchè la cosa più importante è un’altra: Milano più pulita.
Il suo ultimo periodo non lo commento perchè è evidente che non ci conosce e parla per sentito dire.
Andrea