Forse è solo noia, spirito d’emulazione, forse è anche un modo per farsi sentire. Le gesta dei giovani writers finiti al centro di una caccia all’uomo dai confini limitati hanno fatto il giro del paese. I ragazzi, probabilmente molto giovani, sono finiti sotto la lente d’ingrandimento della polizia municipale dopo aver “decorato” alla loro maniera alcuni cartelli stradali e diversi arredi urbani. Una forma d’arte quasi mai riconosciuta anche perchè punita dalla legge. Le “tele” su cui vengono realizzati gli “stencil” (una maschera normografica che permette di riprodurre le stesse forme, simboli o lettere, in serie) infatti, sono quasi sempre muri di proprietà dei privati cittadini o della collettività e, sebbene qualche volta i graffiti possano essere apprezzabili, non sempre vengono tollerarti dai proprietari e dai tutori dell’ordine. A maggior ragione quando graffiti e stencil riportano l’irriverente firma dell’autore. Uno sberleffo che è diventato una moda nella realtà metropolitane e che, a quanto pare, è arrivato anche da queste parti. D’altra parte, l’adrenalina della sfida è piacevole, fino a quando non si esagera: «Non è certo un problema insormontabile», spiegano gli agenti della polizia urbana, «ma abbiamo comunque deciso di diffondere un comunicato in tutte le abitazioni in cui si ricorda che l’imbrattamento degli arredi urbani è un reato. A maggior ragione quando l’obiettivo sono i cartelli stradali che risultano anche illeggibili». I sospettati, ovviamente, sono alcuni giovanissimi. Per ora, il fenomeno è sotto controllo ma gli agenti hanno comunque voluto diffondere una lettera aperta e un avviso sul sito istituzionale del Comune.
Claudio Zoccheddu
:articolo apparso su La Nuova Sardegna il 30 marzo 2013
http://www.comune.baratilisanpietro.or.it/
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