A Milano il giudice delle udienze preliminari Alessandra Clemente ha rinviato al 27 settembre prossimo l’udienza per i cinque writer accusati di avere imbrattato numerosi muri di Milano, coprendoli con firme e graffiti, tra la fine del 2010 e novembre 2011.
Dei cinque, quattro imputati, che ora hanno trai 20 e i 24 anni, all’epoca dei fatti erano appena maggiorenni o stavano per compiere 18 anni. Della ‘crew’ faceva parte un quinto ragazzo, che dovrà affrontare il processo davanti al tribunale per i minorenni. Devono rispondere tutti di associazione a delinquere e danneggiamento aggravato. Tutti e quattro gli imputati hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato, che in caso di condanna garantisce la riduzione della pena di un terzo. Per due di loro il gip ha già dato il suo assenso. Gli altri due, invece, risarciranno il Comune di Milano con lavori socialmente utili, offrendo la loro assistenza ad anziani e disabili o con una somma in denaro. Il gip si pronuncerà sulla loro richiesta di giudizio abbreviato il 27 settembre.
Arianna Di Biase
7 giugno 2013 at 22:52
E QUINDI SE SEI A SPASSO IMBRATTI MURI ED EDIFICI? LO SAI CHE NON TI PAGA NESSUNO, VERO? COMUNQUE IO SONO D’ACCORDO CON LA SENTENZA SECONDO CUI SI TRATTA DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, E COME TALE VA TRATTATA. OLTRE AI LAVORI SOCIALMENTE UTILI E AL PAGAMENTO DI MULTE IL CUI IMPORTO DEVE ALZARSI, DEVONO VEDERE IL MONDO A QUADRETTI QUESTI IDIOTI!!
Mauro D'Ambrosio, Campobasso
17 giugno 2013 at 22:58
E’ vero: se sei a spasso e ti diletti a imbrattare i muri, non c’è nessuno che ti paghi. Che soddisfazione c’è?
Cittadini si nasce - CB -
17 giugno 2013 at 23:04
Naturalmente la lotta va fatta ai graffiti illegali, ma vorremmo muovere una critica a una certa tipologia dei cosiddetti graffiti legali, partendo da un caso specifico: a Campobasso, presso l’autostazione, sono stati commissionati alcuni graffiti ad un notissimo writer di cui non facciamo nome, e ad altri writers meno noti lungo la strada che conduce al carcere. Vi invitiamo a venire e a pronunciarvi in merito alla scelta estetica della maggior parte dei “capolavori”. Teste che si aprono con cervelli in bella vista, uccellacci dalle linee molto stilizzate, occhi stile Polifemo, tentacoli di improbabili piovre, e via discorrendo. Vi assicuriamo che molti dei bambini che conosciamo non vogliono passare lungo quelle zone perché hanno timore di disegni tanto poco azzeccati. Insomma: c’è un limite anche ai graffiti sui commissione, e il fatto di porli in bella vista in zone molto trafficate non fa altro che rafforzare la nostra idea: sono da combattere, punto e basta!
Campobassani indignati