L’Associazione Nazionale Antigraffiti invierà tale documento alle forze dell’ordine e alla ATM e si sente fortemente turbata da come questi writer possano agire in maniera impunita nei depositi milanesi.
Ritiene utile la rimozione del filmato in discussione che sta tranquillamente girando tra i giovani creando consenso e seguaci.
Di seguito il report del segretario generale dell’Associazione.
n@po
10 luglio 2013 at 12:56
Complimenti a Fabiola per l’esaustiva inchiesta.
Luciano
10 luglio 2013 at 16:09
Se questa è l’umanità del futuro, le speranze sono esaurite quanto sono inutili i commenti e gli aggettivi di contorno. La loro folle ossessione di protagonismo, pare anche fiancheggiata da strategie di marketing, non conosce più limiti e confini, nemmeno vengono sfiorati dal minimo scrupolo, dall’idea che le loro espressioni di onnipotente libertà possano costare denaro e fatica a chi è costretto a subirle.
Una mentalità simile è tipica di chi ha impellente necessità di manifestare la propria esistenza ma, travolto da egocentrismo esasperato e cosciente di non avere possibilità di mostrare al mondo una capacità costruttiva, non trova nulla di più facile che distruggere in modo eclatante quanto altri hanno costruito. In altre parole, una forma patologica di infantilismo, ma prepotente e devastante nella ricerca della beffa nei confronti di ogni istituzione atta al controllo del territorio. Beh, se è una guerra la si accetti e la si combatta con armi idonee a contrastare il fenomeno; insistere nel medicare le ferite mentre ci sparano addosso è da sciocchi o da complici.
Ciao a tutti e arrivederci al prossimo cleaning day.
Marco
11 luglio 2013 at 18:25
Ma le anaconde di lamiera grige tenetevele voi. Rimanete chiusi nelle vostre menti, che a quanto pare sono ben serrate, e lasciate in pace chi cerca di rendere questo mondo migliore colorandolo.
Il nostro amore non è la vostra legge.
Luciano
12 luglio 2013 at 08:53
Marco, ci sei o ci fai? Ma in che lingua potrete mai capire che le “anaconda di lamiere grige” non sono tele ma treni, e le vostre maniache espressioni non dovete farle addosso a loro? Guarda che le nostre menti sono meno serrate delle vostre: sembra che dalla vostra non esca null’altro che quella robaccia lì, siete voi ad essere richiusi nella vostra unica ossessione e non siete neppure in grado di riconoscere l’estremizzazione portata da quei fenomeni made in U.S.A., quelli del video su You Tube, che sono riusciti a ricoprire porte e finestrini solo per poter scrivere le loro tag. Cosa significa non chiederlo a noi, perché non lo sapete neppure voi; si può solo dire che una dannosa stupidità come quella non porta altro che disapprovazione dal 99,9% dei turisti, italiani e non, che visitano Milano e non riescono neppure a vedere in che stazione della metrò devono scendere. Smettetela di credervi dei marziani, scendete a terra e almeno fate le vostre esibizioni sulle massicciate ferroviarie invece che sui treni. Rendere il mondo migliore colorandolo? Vai a vedere le pareti della ferrovia lungo l’asse V.le Monza/Padova, dove effettivamente c’è gente che possiede l’arte del disegno: alcuni pezzi sembrano proiezioni direttamente tratte da famosi fumetti, veramente divertenti e belli. Ecco, quella può essere arte e quella può essere una sede idonea, non i treni; quelli sono mezzi pubblici, non sono vostra proprietà ma è patrimonio pubblico che voi state distruggendo.
Distruggere per voi è arte? Imparate a costruire, poi ne parliamo.
NONNA VINC
14 luglio 2013 at 08:35
Ciò che crea un danno reale alla collettività, lo testimoniano i turisti stranieri, civili, intervistati oggi (14 luglio 13) sul Corriere di Milano, non è ARTE, non è trasgressione è solo VANDALISMO.
Va contrastato.
TANTA VERNICE SPALMATA OVUNQUE A SPREGIO DI TUTTO PUò TRASFORMARSI IN PERICOLOSISSIMI CONTRASTI “FAI DA TE” TRA WRITERS E DANNEGGIATI. Presto accadrà. Ma forse è questo che si spera.
CHI PUò E “DEVE” PROVVEDA.
C’è chi misura i millimetri di appoggio delle seggiole fuori dai bar, solo per poter staccare, a buon diritto “multe di migliaia di euro” e però poi fa licenziare chi ci lavora in quei bar.
COM’è CHE CHI VENDE E SPEDISCE OVUNQUE, CON ACQUISTI VIA INTERNET, BOMBOLETTE DI VERNICE gode di un particolarissimo canale di disattenzione?
Perché quei prodotti notoriamente dannosi per la salute non si inseriscono fra ciò che INQUINA GRAVEMENTE. Il tipo di punizione per chi le usa potrebbe trovare BEN altre strade per un giudizio più opportuno.
Che poi queste azioni si possano e si voglia a ogni costo catalogare fra ragazzate è ormai evidente che è la più grossa bufala che spacciano questi sciocchi seriali VIOLENTATORI DEL BELLO.
E lo dico da stilista e disegnatrice, appassionata d’arte.
Nonna VINC
Luca
15 luglio 2013 at 16:20
Caro Marco entrare in metropolitana o in un deposito a colorare con coltelli in tasca e mazze di ferro non è certo arte ma è essere delinquenti e minacciare.Considera che questi artisti entrano a volto coperto sfidando le guardie in servizio con fitte sassaiole o pesanti insulti,io sono stato vittima di una quindicina di coloritori del mondo grigio che mi hanno tirato fino delle bottiglie di vetro piene.Domanda e se mi beccavano in faccia? Secondo te io mi devo fare sfigurare? Ma non è meglio affrontare a viso aperto e non in 15? Ma magari e facile colorare e sentirsi dei bulli in 20 incappucciati e con coltellacci e mazze di ferro.Io vedo molta noia invece è una ricerca smisurata di occupare il tempo non avendo di meglio da fare,dal mio canto io per professione vi contrasto tutti i santi giorni e ad oggi non mi hanno mai fatto fesso(e io sono solo) forse uso una cosa fondamentale,la testa,l astuzia e il buon senso.Io quando ero ragazzo non andavo a devastare Milano,andavo a fare la corte alle ragazze,mi divertivo a giocare a pallone e facevo anche io le mie cretinate che comunque non lenivano a nessuno.Quindi Marco cerca di riflettere su quello che scrivi e scindere bene l arte dal vandalismo,sono due differenti cose,io oltre la guardia ho fatto in contemporanea il tatuatore professionista quindi conosco cosa e l arte molto bene,ho studiato grafica pubblicitaria e fotografia.Ti consiglio la visione di gallerie di artisti veri non ragazzetti infelici e codardi.Grazie
Lorenzo
15 luglio 2013 at 21:31
Una carezza per Marco,e un invito all’estero per fargli vedere che il mondo si colora senza violenza,imparando con umiltà a farlo.Qui purtroppo siamo ancora indietro per insegnarlo.
Luca
16 luglio 2013 at 09:21
Marco aprire le menti non vuol dire devastare..esci allo scoperto o magari fai parte degli incappucciati?
Luciano
17 luglio 2013 at 22:26
Alla luce di certe situazioni, ritengo di avere fondate ragioni per definire impropria la presenza sul sito di certi commenti, provenienti da autori di ideologia diametralmente opposta alla nostra.
Questo è luogo di culto del concetto classico di bellezza, civiltà e pulizia in tutti i sensi e ovunque, quindi esattamente il contrario dei propositi espressi con arroganza e supponenza fuori luogo da Marco. Quando conclude dicendo “il nostro amore non è la vostra legge”, non fa che manifestare una inconfutabile barriera mentale preposta a separare in modo netto e totale due modus vivendi, il nostro ed il loro, prevaricando ogni diritto altrui e sovrapponendo quello che ritengono essere la loro insindacabile autodefinizione di “artisti” che colorano il mondo ma solo come e dove vogliono loro, ovvero sulle proprietà altrui e sui beni pubblici la cui cura e manutenzione costa indistintamente a tutti, anche ai loro genitori. Purtroppo non lo capiscono, sono cocciutamente racchiusi un pianeta immaginario tutto a loro disposizione, gli altri non esistono o non contano. Inutile raccontar loro che, da sempre, i veri artisti ESPONGONO su tela le loro opere mentre loro IMPONGONO a chiunque e ovunque la presenza dei loro scarabocchi; a fronte di tali contestazioni, non sanno opporre nulla più che un dispotico rifiuto a qualsiasi risposta o dialogo, chiudono occhi, orecchie e cervello e buonanotte. Questo è il loro spirito democratico….
Illuminarli? Impresa fallita dai loro genitori, come potremmo farlo noi non si capisce. Anche se le porte di un vagone del metrò si aprono benchè coperte da graffiti, non è chiaro con quale diritto possano imporre ai passeggeri l’impossibilità di verificare visivamente il nome di una stazione prima di scendere, così come è ancora meno chiaro il vizio estremamente stupido, oltreché pericoloso, di rendere impossibile il riconoscimento di un cartello o indicazione stradale, della targa di una via, di una mappa o di qualsiasi altro avviso esposto al pubblico. Gesti privi di alcun significato, ma indicativi di spiccata sindrome antagonista infantile: tu adulto proibisci, io bimbo mi diverto a disobbedire. Un buon papà risponderebbe “e io ti prendo a sberle”, ma il buon papà alias Istituzioni, non ne ha gli attributi sufficienti.
Vorrei concludere, dicendo ai vari Marco in circolazione, che da oltre 30 anni una discreta quantità di miei disegni hanno viaggiato su treni, aerei e navi; la piccola differenza tra questi e i loro graffiti è che i miei, benché di dimensioni molto più modeste, non si sono fermati sui vagoni a far la spola tra Gorgonzola e Forum-Assago, ma si sono trasformati in reparti e componenti di svariati impianti industriali sparsi per il mondo. Capito, marmocchi capricciosi?
E con questo, passo e chiudo, a nome di tutti, nel senso che su questo sito non sono gradite apparizioni di commenti alieni.
Ciao.
luca
22 luglio 2013 at 22:59
Caro Luciano concordo,da addetto ai lavori sul campo in prima linea conosco bene certi personaggi e in realtà una volta presi fisicamente noto una grande noia e un mancato senso di appartenenza,forse il vandalismo grafico e diciamo artistico prende piede da una società disattenta e priva di ogni logica di senso estetico ma di una certa frenesia a definire ogni cosa arte o simile.Spesso traggono spunto da bande Americane di delinquenti emulandoli in svariati modi. Credo che il fenomeno difficilmente sparirà la considero una guerra la nostra. Personalmente ogni qualvolta che indosso la divisa a quasi 40 anni vedendomi con pistola Binocoli e varie attrezzature mi rendo conto che esco a fare una battaglia, appostamenti di ore sotto il sole,al freddo,alle polveri, tra treni e frasche ad aspettare qualche deluso dalla vita a volte mi rattrista pensare che molti a 17 anni non sanno cosa fare il fine settimana, personalmente alla loro età andavo in duomo a fare la corte alle ragazzine portando a casa proficui risultati, ora mi sa che tutto il mondo corre talmente veloce che i ragazzi privi di esempi e dai familiari spesso assenti e possessivi non riescono a capire la differenza tra il giusto e quello che non lo è.
Arianna e Marcello Di Biase
1 agosto 2013 at 21:47
Vengono nel nostro Paese perché sanno di essere impuniti. In altri Paesi non si è pensato neanche due minuti a bollare come associazione a delinquere un tale reato, e a stabilirne la vera pena. In Italia ci ha provato la Cassazione e si è scatenato il putiferio. Ma che razza di Paese siamo???
Mauro e Gisella D'Ambrosio
1 agosto 2013 at 21:53
Proprio così Luca: ragazzetti tristi e codardi. Noi alcuni li abbiamo filmati, aspettando che calasse il buio sulla città di Campobasso, e li abbiamo denunciati. Tra i tanti che compongono questo mondo, non crediate che “i figli delle famiglie bene” ne siano fuori: ne sono dentro, e ci stanno anche bene. La noia fa anche questo, e la famiglia in tutto ciò è completamente latitante anzi, se interrogata, risponde dicendo che non è possibile che il proprio figlio abbia commesso quel reato. Anche la scuola fa la sua parte, e l’abolizione dell’insegnamento dell’Educazione Civica, spesso bistrattata quando era ancora materia di studio, non ha fatto che peggiorare la situazione.
simone
30 agosto 2013 at 19:52
A voi piace un po troppo “vandalizzare” tutto ciò che è arte..si chiama writing,è un fenomeno che c’è e ci sara’ sempre,che vi piaccia o no.i graffiti rendono il vostro grigiume urbano (oltre che psicologico)più colorato,se il grande problema è il numero delle metro,c’è di peggio state sicuri..Voi non ci siete dentro questa cultura,parlate da fenomeni esterni,non sono manie di esibizionismo ne di egocentrismo,è un modo di manifestare anche un semplice sentimento,uno sfogo che voi non capirete mai perchè il vostro è quello di reprimerci.siete i cosidetti schiavi del sistema,i vostri seri problemi partono in primis dalla vostra mentalità e,appunto,dal vostro modo di ragionare.
Andrea
2 settembre 2013 at 15:12
Si vede che non hai proprio capito la questione. I graffiti, caro Simone, per come li intendiamo noi non sono i murales o la street art che sono espressione artistica e comunicano un messaggio. Le scritte, gli imbrattamenti formati da un susseguirsi di lettere, non servono proprio a nessuno se non all’autore e al gruppo che conosce la provenienza. I monumenti e i palazzi imbrattati, secondo la tua saggia esperienza sul territorio, è “grigiume urbano” da eliminare? Un furgone bianco di un commerciante ricoperto di scritte significa abbellirlo? I vagoni dei treni e delle metropolitane completamente coperti di spray sono un’espressione di comunicazione? Sicuramente lo sono: per gli insulti dei viaggiatori che non possono vedere l’esterno.
All’estero l’imbrattamento è un reato che viene perseguito per legge. Chi sporca ripulisce.Tutti sono d’accordo. In Italia, Paese d’arte per eccellenza, il reato è rubricato nel codice penale ma ci sono ancora troppi ben pensanti che continuano a confondere il degrado con l’arte.
Ah dimenticavo, io adoro l’arte!
Un associazione che si occupa di writers
11 settembre 2013 at 09:12
Davvero complimentoni, mentre in italia vi rubano tutto quello che avete, impiantano nei vostri figli veline e divise come unica nuova via di vita perfetta voi perdete tempo contro “le lamentele di chi non riesce a vedere fuori dal finestrino”.
L’ipocrisia è la primacosa che vedo in quest’articolo, bravissimi a ciarlare e a tirar su monumenti all’arte ed a enunciare come in altri paesi le pene per i writers siano molto più serie e bla bla bla.
Bene togliendo il vostro velo di perbenismo, vogliamo realmente parlare di come è la situazione negli altri paesi? vogliamo farlo sul serio un paragone?
vi porto come esempio Londra e Bruxelles contro Roma.
londra una città asfissiante, ripresi 24 ore su 24, sbagliare quasi non viene considerato umano, tutti hanno i loro spazi, i loro settori, ai writers in ogni quartiere della città (o quasi) sono assegnati spazi immensi intere caserme diabitate, cavalcavia, skatepark totalmente dipinti, ma visto che mancano spazi in giro vengono dipinti tetti che affacciano sui binari della metro e le metropolitane stesse, ricordiamo che il writing nasce come messaggio di protesta al conformismo urbano e alla ghettizzazione delle culture, quindi il tentativo di londra di ghettizzare il writing è stato ovviamente un fallimento, ma almeno alla repressione è stato corrisposto uno spazio quasi adeguato.
Bruxelles: nella zona tra Bruxelles e luxenburg non si contano le hall of fame, i muri legali, gli spazi dati ai writers, (concessionarie con murate totalmente dipinte, muri in giro per la città, spazi legali, skatepark giganteschi, interi vecchi depositi messi in sicurezza e dati ai writers)
Roma: roma per la mole di writers che ha, ha delle concessioni di spazi legali assolutamente ridicole, i muri disponibili che sono stati messi come specchietto per le allodole dal ex sindaco alemanno non sono neanche lontanamente sufficenti a dare spazio a tutti i writers di roma, e nelle altre città italiane siamo anche messi peggio, spazi inesistenti, pestaggi da parte della polizia nei confronti di ragazzini anche minorenni che privi di qualsiasi spazio si orientano tra stazioni e capannoni abbandonati e pericolanti, lo stato come sempre in italia, mira ancora una volta con l’uso della forza e di leggi e multe pesantissime (fino a 7 anni carcere, multe che arrivano a migliaia di euro) la creazione in città particolarmente disagiate come milano e roma di specifiche task force antigraffiti, la vendita degli spray vietata ai minori di 18 anni, le indagini online e sui social network e il rilevamento delle impronte digitali nei casi più eclatanti.
Centinaia di migliaia di euro sbandierati in stipendi a forze dell’ordine che risolverebbero tranquillamente i problemi degli spazi per i writers, associati ad una politica che prenda realmente in atto cos’è la cultura dei graffiti, anche se so bene che chiedendo a chi ha scritto quest’articolo o molti dei commenti sopracitati, “cos’è la cultura dei graffitisti, come funziona e quale punto d’incontro potrebbe esserci” voi rimarreste li a boccheggiare scuse e frasi fatte tronfi della vostra ignoranza.
E per rispondere a quel povero 40 enne che indossa la divisa pistola e cannocchiali io proporrei una riflessione sulla sua vita, perchè se a 40 anni stai a fare gli appostamenti contro ragazzini di 17 anni dal mio punto di vista non è la loro vita ad esser vuota ^^
Ps un poliziotto che mi dice “affrontare a viso aperto” quando poi ammette di avere una pistola con se per tener testa a dei 17enni è un controsenso perfetto.
“coltelli e mazze da baseball” certo perchè nei depositi dei treni in tutt’italia i writer non sono mai stati picchiati da membri delle forze dell’ordine, proprio di recente con la nostra associazione abbiamo esposto denuncia nei confronti di un poliziotto che con il retro del manico della sua arma d’ordinanza ha sfregiato un ragazzino di 17 anni che terrorizzato dopo esser stato inseguito e minacciato (perchè dipingeva su un rudere abusivo ed abbandonato in città) si era arreso a codesto massimo esponente della giustizia fai da te in divisa.
Denuncia finita in “denuncia contro ignoti” perchè proprio non si sa chi fosse di pattuglia in quella zona quella sera.
preferisco evitare di dare ulteriori dati su una pagina che si propone solo di distruggere invece che di costruire e termino con una frase del mio professore di giurisprudenza che tengo sempre in mente
“Giustizia e legalità spesso non viaggiano più su strade parallele”
Ciò che non capite non deve per forza esser sbagliato.
Giulia Corti
22 febbraio 2014 at 08:11
Un pericolo sociale grave quello che trasforma la conoscenza in ” pesante aggressione colta” .
Chi discetta con sapienza malevola per promuove vandalismo, mancanza di rispetto per chi deve tutelare ordine e diritti di tutti, denigra la tutela della proprietà priva e pubblica, vantando qui conoscenza personale straordinaria è persona gravemente irresponsabile.
Il tutto è presentato solo per portare il discorso sull’esiguo valore da attribuire al RISPETTO DELLA LEGGE.
Chi non rispetta la legge ed è ignorante può essere non apprezzabile, ma capito …talvolta.
Mentre chi sa e istiga a non rispettare la legge, motivando con tali e tante sciocchezze dalla parvenza di gran cultura è un guru pericoloso.
No grazie preferisco il mio paese pulito.. e meno profeti della devastazione di cose altrui che se la tirano da artisti e giuristi. Giulia
Luca
11 settembre 2013 at 11:46
Simone,devi essere di grande cultura..difatti e bellissimo vedere Milano devastata da scritte di cretini che nella vita non hanno altro da fare che quello di andare in colorificio a sfogare le loro frustrazioni imbrattando muri con scarabocchi perché tali sono.Magari ti consiglio di visionare una galleria d’arte e prendere appunti,oppure di consigliare a quelli che incappucciati e in gruppi di sette otto entrano dentro i depositi a devastare ogni cosa imprimendo i loro pseudonimi in quanto il loro vero one forse non li appartiene o non li piace per cause ignote.Forse qualcuno non Sto arrivando! Che per i problemi psicologici ci sono fiori di medici che potrebbero dare una mano a superare i conflitti interiori.Magari comprare una bicicletta e farsi un bel giro all aria aperta e riscoprire le cose belle,e nel caso ha un bisogno impellente di pitturare lo faccia a casa sua nei suoi muri e vedere i suoi genitori cosa gli dicono..se lei d’un pitturato re convinto prenda lezioni in scuole di arte e con un bel pennello si impegni magari diventa famoso e si realizza..magari scopre di avere perso un sacco di tempo..grazie
Piero
17 settembre 2013 at 14:14
Vorrei vedere nascere una associazione nazionale ANTI CARTELLONI PUBBLICITARI, dato che senza alcun ritegno deturpano (esattamente come le TAG) alcuni elementi urbani come ad esempio le mura storiche in porta romana. La vera differenza tra un cartellone enorme, che raffigura una donna mezza nuda per pubblicizare un auto, e le tag dei writer è che nel primo caso ci sono molti soldi in ballo. Smettiamola con l ipocrisia. Quando non vedro piu pubblicita enormi che invadono il mio spazio visivo, in centro come in periferia, allora diventero membro della vostra associazione.
saluti
Piero
Andrea
17 settembre 2013 at 16:50
Gentile Signor Piero,
vorrei che lei costituisse un’associazione “ANTI CARTELLONI PUBBLICITARI” perchè sarei il primo a iscrivermi.
Il mio impegno, insieme a tanti altri cittadini, è rimuovere le scritte sugli edifici e sull’arredo urbano. Un grosso impegno, mi creda.
Se nel frattempo non lo sapesse, le affisioni pubblicitarie sono frutto di concessioni amministrative: chi espone il proprio messaggio commerciale paga il Comune, permettendo così di sostenere le spese per la comunità. Tanti restauri di edifici e monumenti importanti sono stati realizzati proprio grazie agli introiti della pubblicità che lei tanto odia. Mi rendo conto che non sia il massimo per reperire fondi ma almeno portano un beneficio per la comunità. Mi dice se lo stesso avviene con le scritte vandaliche?
Grazie per averci scritto.
Andrea
Luciano
17 settembre 2013 at 23:44
Simone, nella tua appassionata difesa della “cultura” che caratterizza i writers, dimentichi di dirci che cosa sei, cosa hai fatto, cosa conti di fare oltre al maneggio di una bomboletta nel resto della tua vita. Se pensi di insistere, difendendo a spada tratta chiunque spruzzi qualcosa su una superficie pubblica o privata (per voi non fa differenza), prova a spiegare a noi poveri ignoranti quale sarà il prodotto finale ed il risultato di quello che definisci “messaggio di protesta contro il conformismo urbano”: a spazi esauriti, quando per malaugurata ipotesi ogni centimetro di superfici del mondo fosse ricoperto dal vostro messaggio di protesta, che tipo di conclusione proporrete per contrastare il velo di perbenismo di cui saremmo offuscati?
E dimmi, se possiedi un’automobile avresti il coraggio di lamentarti se qualcuno ti coprisse il parabrezza con un bel graffito, impedendoti di vedere se stai andando a tamponare qualcuno davanti a te, o se stai andando contromano? E’ possibile essere così ottusi da non concepire che l’intralcio alla libera circolazione altrui, attraverso l’oscuramento delle segnaletiche, delle targhe di via, lo sfregio e danneggiamento dei vetri e delle tabelle elettroniche dei mezzi pubblici, l’occupazione di monumenti e superfici urbane con una distesa indiscriminata di TAGS E SCRITTE ASSORTITE non si può definire semplicemente come messaggio di cultura alternativa né di protesta anticonformista, ma andrebbe letto piuttosto come prevaricazione ostentata e reiterata nei confronti di una massa infinitamente maggiore di utenti quotidiani di infrastrutture pubbliche, che sono un bene comune utilizzato da chiunque sia solito muoversi sui territori urbani di ogni luogo del pianeta. Impedirne o limitarne l’uso è un arbitrio che solo voi avete interpretato come VOSTRO ESCLUSIVO DIRITTO, e dovrebbe (in Italia si usa il condizionale) essere punito a norma di legge in nome di tutti coloro che circolano a piedi, in auto o sui mezzi pubblici. Infine, una volta per tutte, cercate di capire voi per primi che la zavorra, per un vero artista della “street art”, sono i TAGGARI, quella generazione estremamente stupida che ha abusato di spazi centinaia di volte superiori a quelle coperte da veri graffiti. Se volete davvero difendere i veri talenti del graffito, combattete queste inutili e insulse quanto invadenti espressioni che di artistico non hanno proprio nulla e come forma di protesta o sfogo ancora meno, in quanto producono solo dissenso e repulsione.
In ogni caso, è sterile e ridicolo continuare a disquisire se siamo noi o voi su un altro pianeta: l’effetto è lo stesso, se il vostro scopo è sempre e solo invocare spazi pubblici per poi considerare indifferente la netta disparità di significato espressa tra tags e graffiti.
Ciao
Roberto
22 dicembre 2013 at 22:53
Solo oggi , vengo a conoscenza di questo eppure sono uno di loro, uno di quelli che viene guardato con malignità perché lascio sentimenti anima corpo su un muro, beh devo dire che anche gli impressionisti non erano ben accetti nella società, ma noi credo che non facciamo come dite voi i vandali solo per lasciare un nome ma lo facciamo per lasciare speranza a tutti quanti, una speranza per far vedere alle persone che non sono sole, per fargli vedere che il mondo non è solo guerra, conformismo, odio , religione e seguiamo le pecore, noi vogliamo far conoscere il vero mondo quello con i fiori, le foreste, i colori, la felicità e quindi ogni sera che si esce di casa magari dicendo qualche menzogna ai propi genitori, si cerca di far vedere a tutti quanti che il mondo può essere ancora bello , tutto ciò non deve essere un sogno ma realtà. Ah e ultima cosa noi non distruggiamo paesi e boschi per costruire delle autostrade roviniamo vite di migliaia e migliaia di famiglie sfrattandole di casa solo perché non riescono a pagare il mutuo o le tasse e non disprezziamo chi ci sta intorno… noi coloriamo ciò che ci corconda per far vedere che non è tutta grigia la nostra vita, ma può essere ancora piena di sogni e speranze.
Andrea
28 dicembre 2013 at 02:18
Roberto, credo che tu abbia una visione distorta della realtà. Dalla tua confusione si evince che tu condivida il vandalismo espresso nel report che abbiamo pubblicato nel nostro sito. E’ del tutto errato citare una corrente artistica, gli impressionisti (non rovinavano gli edifici e i monumenti), per giustificare chi fa danni a nome di chissà quale arte. I due writer citati sono stati autori di diversi danneggiamenti nei confronti di treni e mezzi pubblici. Chi accetterebbe questi danni per giustificarli come arte? Chi svolge attività di questo tipo, a prescindere dall’effetto finale che riesce a produrre, senza autorizzazione e senza alcuna richiesta da parte di chi dispone del bene, è un VANDALO. Non nascondiamoci davanti al buonismo di alcune azioni artistiche e tanto meno non tiriamo in mezzo altri aspetti, soprattutto le difficoltà della vita di tutti i giorni, per legittimare gli imbrattamenti. Non è poi così diffuso il mondo che descrivi di colori e forme quando il tutto si riduce nell’imposizione di disegni e lettere che la maggior parte delle persone trova incomprensibili. Mi chiedo di quale messaggio di speranza parli? mandaci una mail con delle immagini per capire di cosa stai parlando.
Il mondo che ci circonda, quello reale, è invece pieno sì di brutture che, anche grazie agli imbrattamenti, non fanno che aumentare.
La vera speranza è che tutto queste brutture possano ridursi il prima possibile e che si trovi un canale di confronto per comprendere chi, come te, colora la cosa altrui senza autorizzazione, dimenticandosi che alla fine commette semplicemente un reato penale.
Roberto
8 febbraio 2014 at 21:33
Caro andrea, ci ho pensato mesi su come risponderti, beh pensala come vuoi perché tanto anchio la penso come voglio, e penso che se le tele non bastano, forse colorare un po’ di quelle fabbriche grige non sia così male , penso pure che il messaggio negativo dei graffiti sia dato da quei coglioni che fanno solo tag o schifezze. Perciò non guardateci così male perché non tutti vandalizziamo i monumenti o le piazze o altro, certo anche te da lavoratore che paghi le tasse e quindi soldi che in teoria sono destinati a ripulire schifezze ci credo che tu sia incazzato, ma veramente non c’è bisogno di inviare delle immagini di graffiti sensati, perché basta girarsi intorno per notarne alcuni decenti, pensa in giro ci sono anche graffiti che valgono più di 10 mila euro e per la cronaca non sono neanche legali, ma sono protetti da svariate società artistiche
Andrea
8 febbraio 2014 at 23:54
Ciao Roberto, sono d’accordo con te che ognuno la possa pensare come meglio crede, ma qui non parliamo di opinioni ma di rispetto della legge. L’articolo 639 del codice penale è chiaro. Io apprezzo la street art e conosco diversi street artist: li aprezzo per quello che fanno. Mi piacerebbe fare dei progetti di riqualifica di zone squallide e grigie della città con dei murales. E spero veramente di farlo. L’importante che siano artisti coerenti: che non rovinino di notte per abbellire di giorno. Conosco il fenomeno artistico e credo che con il buon senso si possano trovare soluzioni sensate anche in casi limite. Ma la maggior parte di quello che vedo in giro sono scarabocchi, privi di senso e soprattutto che hanno come unico scopo la distruzione. Tu cosa ne pensi, per esempio, delle scritte fatte con l’acido sui finestrini dei treni, sulle pensiline dei mezzi pubblici e sulle vetrine dei negozi? Credo che con il dialogo e un confronto serio, senza ipocrisie, si possa fare per percorrere un percorso comune, per il bene della città. Se hai proposte da farci saremmo lieti di valutarle e magari di condividerle. Scrivici: info@associazioneantigraffiti.it
Luca Rinaldi
10 febbraio 2014 at 21:03
Voi siete delle persone davvero pessime per non usare insulti. State a criticare un’arte senza sapere perché viene fatta, perché viene fatta in questo modo e altre mille motivazioni. Parlare di decoro ma siete solo schiavi del sistema. Per quanto mi riguarda potete morire stronzo tanto questo movimento non si fermerà mai. Antigraffiti un cazzo se solo aveste una sede ve la farei dipingere Preoccupatevi dei problemi reali come i politici che rubano soldi e vostre tasche. Ipocriti, dovete sparire.
Andrea
12 febbraio 2014 at 00:00
Caro amico, crediamo che tu abbia sbagliato bersaglio. Noi ci occupiamo della rimozione delle tags, e dei graffiti (se richiesto) dove il luogo non è appropriato e l’amministrazione dello stabile (se privato) o l’amministrazione pubblica (se trattasi di monumenti o architetture storiche) ci autorizza ad intervenire legalmente per la ripulitura. Quindi vai tu dai proprietari o dall’amministrazione dell’edificio graffitato o taggato, o al settore che si cura dell’arredo urbano e patrimonio architettonico del Comune e racconta a loro che tu non vuoi che vengano cancellati i disegni o le tags. Senza il loro consenso, noi non toccheremo neppure una virgola. Vedi, se c’è qualcosa di ridicolo è proprio questo: voi fate quello che vi pare ovunque e comunque, non chiedete permesso a nessuno , ne pubblico ne privato, sia si tratti di un monumento o di architetture simbolo di un’epoca; a norma di legge, commettete un reato. Noi, pagati da nessuno, amiamo la città e ci mettiamo a disposizione di chi ci chiama (e ormai sono tantissimi), ma per rimuovere i vostri reati è necessaria un’autorizzazione.
Quello che hai detto a noi, prova a dirlo alla gente che passa in strada, ti renderai conto, (sempre se ne sei capace) che nel 90% dei casi verrai mandato a quel paese, perché ti piaccia o no la vostra “arte” provoca danni e sporca l’immagine della città che si prepara all’expo. Lasciamo stare la democrazia, termine in uso in politica, ma qui mi pare che invadere ogni spazio con le vostre esibizioni non sia affatto una rivendicazione di libertà ma, al contrario, appropriazione indebita e abuso prepotente e continuato. Chi vi ha detto che potete sdraiarvi sull’Italia? Forse non ci fate caso, ma da sempre la propria libertà finisce dove comincia quella degli altri.
Infine, ripetiamolo, è inutile che te la prendi con noi: mettiamo in pratica quello che ci viene chiesto da una città che è stanca di vedere ovunque solo i vostri “marcamenti” di territorio. Tra l’altro, a questo mondo non esistono solo gli spray, ci sarebbero tante cose da fare e il volontariato offre molte possibilità di rendersi utili senza una bomboletta in mano. Pensaci, magari riesci a trovarne una ….
luca moretti
20 febbraio 2014 at 08:46
Gentile Luca Rinaldi (sempre sia il tuo vero nome) io per tua informazione mi occupo nell’azienda trasporti Milanesi del contrasto al writing vandalico o meglio come ci chiamate voi la Security,ma in realtà siamo agenti di vigilanza decretati guardie particolari giurate che svolgono una mansione pubblica al contrasto di vari reati che si svolgono nel pubblico trasporto tutelando i beni mobili e immobili.
Fatto questo piccolo preambolo che immagino poco ti interessi posso dirti che io anche essendo un operatore addetto anche al contrasto del writing sono anche un artista o meglio da una vita disegno e per moltissimi anni sono stato anche un tatuatore, le mie scuole professionali ormai quasi 23 anni fa erano tra grafica e operatore fotografico nonché corsi di disegno, credo di conoscere molto bene l’arte e la rispetto molto e non sono qui a condannarti o giudicarti.
Voglio solo portare a te qualche esempio: quando ero un tatuatore( nel contempo facevo anche la guardia) tatuavo i clienti che pagavano il tatuaggio o qualche amico, di certo non andavo con una macchinetta per tatuaggi a tatuare per le strade tutti quelli che incontravo e quindi la mia arte non era imposta come la tua ma veniva messa a disposizione di chi l’apprezzava.
Forse non sai perché immagino di giovane età che quando i Writers scarabocchiano o decorano le metropolitane ad esempio che i costi per la pulizia e non ricadono sulla collettività ovvero anche su di te e tutti i tuoi amici e soprattutto i tuoi genitori che con tanto di tasse devono pagare indirettamente la vostra arte magari privandoti di altro, non considero arte entrare in un deposito in 8 incappucciati armati di bastone e minacciare guardie e imprese di pulizie( poi una volta che vi prendiamo 90 su 100 piangete pregandoci di non chiamare la polizia o di non dirlo a mamma e papà)l’arte e un altra cosa, deve essere si messa a disposizione della collettività come decoro e non deturpazione.
Ora dimmi una cosa secondo te credi veramente che una volta diventato adulto e padre di famiglia apprezzerai Milano conciata da fare schifo? io credo di no sai, non immagini in quante cose io sono cambiato e mi piacerebbe anche tornare indietro nel tempo per non commettere certi errori, quindi io ora capisco la tua ira o il tuo sfogo ma ti prego di non confondere arte con pasticci o deturpazioni perché tu sei il primo a offendere il concetto di arte.
La vostra e solo noia cattiva educazione e repressione che sfogate con il sentirvi carichi a fare qualcosa di proibito, ti assicuro che ora magari mi offenderai ma vedrai che quando sarai uomo capirai quanto sei stato poco uomo.
Un artista di voi che veramente e forse e l’unico che posso definire tale? MESK disegni stupendi che io non cancellerei mai(vedi che apprezzo?) ma i vari AVIDO ERPES BOMO WCA ECC. Dimmi dove vedi l’arte tu, solo mega nomi che nascondono un grande senso di frustrazione e mania di grandezza ma sono solo scritte e basta, e come se io e Andrea a d ogni muro mettiamo il nostro nome, credi ha del patologico secondo me un buon medico capirebbe i tanti problemi che vi affliggono, al posto che spendere soldi in bombolette e in abiti ridicoli di 10 taglie più grandi, fatevi un bel giro in un museo guardare la vera arte quella dove devi studiare una vita per fare qualcosa di buono non andare dal ferramenta a spendere 30 euro per della vernice..vi piace verniciare? apri una carrozzeria dove ti fai il mazzo dalla mattina alla sera e guadagnati da vivere con serietà età della stupidera l’abbiamo passata tutti e solo che ora voi a differenza dei nostri 20 anni di oltre 20 anni fa avete l’arroganza e presunzione di comandare e fare credere che quello che fate e giusto, forse non avete esempi da seguire o ambizioni i nostri genitori una volta se ci beccavano fare una cosa simile ci spezzavano le ossa, ora i vostri vi giustificano e commettono errori che pagherete nel tempo.
tanti tanti auguri informaci quando avrai capito la differenza tra arte e pasticci. Ora sei libero di insultare che credimi manco mi sfiori.