Dopo 3 mesi dall’imbrattamento in Galleria Vittorio Emanuele, dopo la scritta sul Duomo, e dopo il preannunciato raid di writer sul ponte della Stazione Garibaldi, sembra veramente che Milano sia la terra di nessuno.
In particolare, la Galleria Vittorio Emanuele, lato Duomo, presenta riconoscibilissima la scritta di un writer che si diverte a rovinare uno dei simboli della città, il così detto salotto buono di Milano, una meta turistica per decine di migliaia di turisti ogni giorno che vogliono vedere sia il Duomo che Piazza della Scala. Sono passati diversi mesi e lo sfregio rimane indisturbato. Non solo: più rimane e più difficile sarà rimuoverlo perché la vernice rossa penetrerà nel supporto e lo sperato intervento di rimozione sarà evidente. Del giovane writer apparentemente non sappiamo nulla ma le scritte che lascia in città sono come briciole che portano al vandalo che odia Milano e ce lo ricorda ogni giorno che passiamo in Galleria.
Purtroppo, per chi non lo sapesse, l’Associazione non potrà intervenire direttamente sullo scarabocchio perché il supporto è vincolato dalla soprintendenza e gli unici che possono rimuovere la scritta sono, previa autorizzazione, dei restauratori.
Di seguito il report redatto da Fabiola che racconta una cronistoria del famoso supporto imbrattato.
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