«Intendiamo costituire un sottogruppo tra i volontari delle Guardie Ecologiche Volontarie – spiega l’assessore alla Tutela Ambientale, Stefano Clerici – per contrastare il fenomeno di coloro che si improvvisano writer e deturpano la città. Le Gev che si occuperanno di svolgere questo importante compito opereranno in borghese». L’obiettivo è pizzicare sul fatto gli “artisti” che si divertono a scarabocchiare muri, porte e arredi cittadini. Un ulteriore tassello che l’amministrazione comunale intende mettere in campo per riportare la Città Giardino ad avere un aspetto decoroso. Le scorse settimane Clerici e i suoi tecnici hanno effettuato una mappatura delle aree degradate da spruzzi di ogni genere per poi inviare una lettera ai proprietari degli immobili: sono loro entro 30 giorni a doversi occupare della pulizia dei muri di loro competenza, come previsto dal regolamento del decoro urbano approvato 5 mesi fa. Si stima che il costo della pulizia delle zone coinvolte dai”graffiti” ammonti a circa 50 euro a metro quadrato: il prezzo varia a seconda della superficie sulla quale si va a intervenire. Il passo successivo sarà quello di coinvolgere attivamente anche la polizia locale perché, una volta puliti muri e porticati, il Comune non potrà di certo cantare vittoria. Come impedire ai finti writer di segnare nuovamente il territorio? «Dobbiamo poter garantire ai proprietari degli immobili imbrattati che, una volta ripuliti i muri, il problema verrà arginato – continua Clerici – Proprio per questo è necessario il supporto della polizia locale alle Gev per monitorare le zone sensibili».Un lavoro non proprio semplice, considerando che dall’elenco delle zone colpite dai “writer” improvvisati, appare chiaro che le vie risparmiate dagli imbrattatori sono poche, pochissime. A tal proposito, la prossima settimana, verrà convocata una commissione congiunta (assessorato alla Tutela ambientale e alla polizia locale) per stabilire le modalità d’intervento per la lotta ai “tag”.
Articolo del 9 ottobre 2013 apparso su La Provincia a firma di Valeria Deste
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