Un anno di volontariato ritagliato su misura per le tre ragazzine del Caio Plinio, la classe invece ridarà lustro ai muri della scuola. Ecco la ricetta per mettere ordine al pasticcio della bomboletta al peperoncino. Da domani iniziano i giorni di sospensione (15 per due ragazze e 4 per la terza complice con minori responsabilità) con obbligo di frequenza per le alunne che hanno usato lo spray al peperoncino nella sede distaccata del Caio Plinio, la bravata che è costata 27 soccorsi tra compagni e docenti.Il primo appuntamento sarà il Centro servizi del volontariato. Spiega il direttore Martino Villani: «Il nostro sportello di orientamento incontrerà ogni ragazza. Cercheremo insieme di vagliare le esigenze, le capacità e le volontà delle studentesse per metterle in contatto con la giusta associazione di volontariato». Un anno di lavori socialmente utili, come succede tra il Csv e il tribunale per chi deve scontare una pena. Un lavoro da condividere poi con la classe, verranno in aula esperti che facciano capire cosa significa responsabilità alle nuove generazioni. Dice ancora Villani: «Ho apprezzato l’idea della scuola di pensare a una soluzione che non fosse solo una punizione, ma che permettesse alle ragazze di trovare gli strumenti per non ricadere in errori simili in futuro. È parte dell’educazione. Per loro forse la cosa più sensata è aiutare in situazione di parità chi l’ha combinata grossa senza riflettere. Per esempio un ragazzo rimasto disabile perché correva troppo in moto». L’associazione Per Como Pulita invece lavorerà con la classe, la seconda L; a loro l’onere di ripulire i muri di un istituto sporcato da un brutto episodio. La presidente Anna Ballerini dice: «Spero questo sia il primo passo utile a coinvolgere tutta la scuola. Tutte le scuole. Pulire istituti e città è una attività anche divertente, non credo i ragazzi ci vedano una punizione, ma è altamente educativa. Spero che le liberatorie disposte dal Caio Plinio aprano la partecipazione di tutta la scuola». Non solo delle scuole di secondo grado, secondo Ballerini sarebbe bello lavorare anche con alunni più piccoli, in fondo significherebbe unire un’attivitàeducativa a una sorta di laboratorio. Questa la sanzione che il consiglio di classe ha comminato alle tre ragazze e alla classe, in aggiunta al sei in condotta, ora non dovranno sgarrare o rischiano l’anno. Un altro dirigente scolastico, Enrico Teldoldi della Magistri Cumacini, riflette: «La sospensione di 15 giorni è il limite,oltre c’è la bocciatura. Sono sul filo del rasoio. Certo in tanti anni mi è capitato di vederne di ogni, abbiamo dato sette giorni di sospensioni per zuffe tra ragazzi, ma su cento sciocchezze questa è la centounesima che mi salterebbe alla mente».
Articolo apparso sul quotidiano La Provincia a firma di sergio baccilieri
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