Saronno, il primo cittadino: «Chi imbratta deve essere punito»
SARONNO – «CHI IMBRATTA i muri, attacca volantini o danneggia le telecamere dell’Amministrazione comunale deve essere punito e chiamato a porre rimedio ai danni che ha provocato con il proprio insensato comportamento. Per questo faremo il possibile per identificare gli autori di questi atti vandalici in modo che possano provvedere a cancellare quanto hanno scritto e a riparare quanto hanno danneggiato». E’ chiaro il sindaco Luciano Porro quando annuncia di aver mobilitato la polizia locale per identificare gli autori dei graffiti e dei vandalismi realizzati sabato pomeriggio durante il corteo organizzato dai centri sociali contro la devastazione del territorio. Tutto è nato dalle proteste e segnalazioni arrivate nella giornata di domenica e lunedì da parte di molti residenti e titolari di attività commerciali. Oggetto delle segnalazioni le scritte e i volantini comparse sui muri delle arterie lungo le quali si è snodato il corteo di sabato cui hanno partecipato oltre 200 persone. «Per prima cosa ho chiesto al comandante della polizia locale Giuseppe Sala di fare un attento sopralluogo in città – ha spiegato il primo cittadino – per capire dove siano state realizzate le scritte e soprattutto per rimuovere i manifestini attaccati abusivamente con la colla».
Ma il sindaco va oltre: «Il problema dei graffiti è molto sentito a Saronno anche per l’annoso problema di stabilire chi debba cancellare le scritte sui muri privati. Credo che la soluzione migliore sia che a ripulire sia chi ha sporcato. SAPPIAMO quando sono state realizzate le scritte, abbiamo le immagini che mostrano i responsabili usiamole per punire chi ha mancato di rispetto e di civiltà in modo da spingerlo a porre rimedio ai danni causati ai privati e all’Amministrazione». Già perché il sindaco Luciano Porro ha intenzione di applicare lo stesso principio a chi ha annerito con lo spray due telecamere della videosorveglianza cittadina. «Prima dell’oscuramento gli occhi elettronici avranno ripreso il vandalo in azione – conclude con determinazione Porro – chiederò alla polizia locale di identificarlo in modo che possa essere chiamato a rifondere i danni che non dovranno essere a carico della collettività ma dell’autore di un gesto assolutamente ingiustificato».
Articolo apparso su Il Giorno a firma di SARA GIUDICI
Jacopo
12 gennaio 2017 at 22:43
Muri puliti popoli muti
Andrea
13 gennaio 2017 at 11:56
Non crediamo che sia proprio così: i muri, i monumenti e i mezzi pubblici rovinati da scritte sono soltanto atti d’inciviltà.
Lo slogan che ha citato è politico e aveva forse senso un tempo, quando l’era digitale non esisteva e il pensiero libero non si poteva esprimere con gli strumenti che abbiamo a disposizione adesso.