IL CENTRO STORICO DETURPATO DALLE BOMBOLETTE SPRAY. COMUNE E OPPOSIZIONE DIVISI SULLE SOLUZIONI

Ovada, muri imbrattati : è emergenza graffitari
Subrero: «Difficile individuarli e la videosorveglianza costa». Briata: «Serve il vigile di quartiere»

OVADA . La città deturpata dalle scritte di persone che all’ignoranza soggettiva sommano la mancanza assoluta di civismo e, sicuramente, non amano il luogo comune dove vivono. Si tratta dei graffitari che di solito, per scambiarsi dichiarazioni amorose, supportate a volte da disegni, sporcano i muri di edifici che si prestano a fare da lavagna. Lo fanno con bombolette spray di vari colori e scelgono sempre facciate e muri di palazzi o manufatti diversi, nuovi di zecca o da poco restaurati. È sufficiente fare quattro passi nel centro storico per osservare i loro “capolavori”: da via Bisagno a via Voltegna, da via Cairoli a via San Paolo, da via Gilardini a via Giandomenico Buffa, da via Gallera a via San Paolo e si potrebbe continuare. In pratica quelle zone della vecchia Ovada che dovrebbero costituire il salotto di una città di attrazione per il turista, mentre, per gli ovadesi, l’espressione del decoro a cui tengono. Graffiti ovunque, anche oltre il buonsenso. Come quando appare sui muri l’utilizzata scritta Acab, acronimo di “All cops are bastard” (ogni poliziotto è un…).
Dunque è un nuovo momento critico per le incursioni dei graffitari, come era stato alcuni anni fa nella zona degli edifici scolastici, quando le telecamere incastrarono alcuni giovani che poi vennero obbligati a riparare i danni ed i gentiori furono costretti a far ridipingere i muri della scuola deturpati. Oggi bisognerebbe reagire allo stesso modo. Ma non è semplice mettere in azione una rete diffusa di telecamere con i tempi che corrono. «I graffitari – sottolinea l’assessore ai Lavori Pubblici, Simone Subrero agiscono di notte quando in giro non ci sono i vigili, quindi è anche difficile sorprenderli. Inoltre installare una rete di video sorveglianza è costoso e il nostro bilancio ha difficoltà. Tuttavia per quando riguarda opere pubbliche di nuova esecuzione, come è stata recentemente la scalinata di piazza Castello, prevediamo nel costo anche l’installazione di telecamere». Tra le minoranze c’ è chi ne approfitta per dare la propria ricetta. Tra questi, il consigliere, Fulvio Briata: «Gli occhi elettronici delle telecamere – sottolinea – sono certamente utili. Però alla città serve far nascere ed attivare la figura del vigile di quartiere che, a contatto quotidiano con gli abitanti può venire a conoscenza dei problemi e trovare le soluzioni valide e risolverli».

Articolo apparso sul Secolo XIX il 1 novembre 2013 a firma di BRUNO MATTANA

Share This Post

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>