FENOMENO DA COMBATTERE
I “writers”, se colti in flagrante, devono rispondere all’articolo 639 del codice penale sul deturpamento di cose altrui. La notizia è circolata su Facebook raccogliendo la disapprovazione di molti internauti. Anche il vicesindaco Giancarlo Biserna, informato del fatto, si è dimostrato contrariato. «Non ne ero a conoscenza, ma si dovrà agire subito per ripulire. Da alcuni anni, proprio per fronteggiare il fenomeno, è stata costituita la squadra “Sbianca la scritta”, volontari di Forlì Emergenza che vanno in giro a ripulire i muri della città». La squadra fa capo ai Vigili urbani e si attiva per interventi programmati. L’ultimo è stato effettuato lo scorso 31 agosto nella zona della piscina comunale, dove sono stati coperti 40 “mu rales”, mentre la prossima missione di tinteggiatura li vedrà all’opera entro novembre nell’area di corso Diaz. «L’urgenza è legata alla natura della scritta – spiega dalla Municipale il coordinatore della gestione dei fenomeni di degrado, Paolo Rivalta – dando priorità ad edifici pubblici, scritte oltraggiose, beni tutelati dalla Sovrintendenza». Ma la squadra di sbiancatori può intervenire solo quando si tratta di ritinteggiare, mentre nel caso sia necessario il raschiamento entrano in gioco altre professionalità. Sui muri privati, inoltre, sarebbe il proprietario il responsabile del decoro. «Sulle scritte politiche, antisemite o razziali agiamo celermente – commenta Rivalta -. Lo scorso 6 settembre in via Paradiso ne abbiamo cancellata una con parole in arabo e una stella di David. Il fenomeno, comunque, a Forlì è abbastanza contenuto». Meno emergenza richiedono le cosiddette firme dei graffitari che riempiono, ad esempio, il sottopasso di viale Salinatore o le frasi d’amore.
Articolo apparso il 2 novembre sul Corriere di Romagna a firma di Elisa Gianardi
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