Bologna - In via Belmeloro. Solidarietà di Merola: “Spero prendano quei delinquenti” Il ferito è un giovane ristoratore. Il pm Giovannini: “Un’aggressione vigliacca”
HA DUE denti scheggiati, il naso gonfio e pesto, un labbro spaccato, la pelle livida di ematomi. Ma non si è pentito. «Lo rifarei, magari solo con un po’ più di accortezza e prudenza. Girerei l’angolo sicuro e telefonerei, senza farmi vedere, alla polizia. Voltare la testa dall’altra parte non va mai bene, non sarebbe giusto». Il giovane ristoratore, 29 anni, gestore di un’osteria in zona universitaria, nella notte tra mercoledì e giovedì ha difeso la fidanzata e la socia insultate dal graffitaro redarguito per strada, lo sconosciuto che stava riempendo il muro intonso di Palazzo Poggi di slogan contro le forze di polizia e di scritte offensive. E le ha prese, buttato a terra, malmenato dai “pali” dell’imbrattatore. «Passavo da via Belmeloro con la mia compagna, la contitolare del locale e tre amici – racconta -. Sotto i portici abbiamo notato un tizio che con lo spray stava sporcando la facciata dello storico edificio dell’ateneo, ripulita da poco, un bene di tutti. Le ragazze gli hanno chiesto che cosa stesse combinando. Lui ha risposto in malo modo, coprendole di insulti. Mi sono messo di mezzo, mi sono preso del fascista di m…». Ha avuto la peggio, “punito” per aver osato interrompere vandalismi e improperi. Il graffitaro gli ha tolto di mano il telefonino, lanciandolo dall’altra parte della strada, e lo ha spinto a terra. Tre o quattro coetanei dell’imbrattatore gli sono stati addosso, mentre si rialzava, Ginocchiate. Calci. Pugni. Otto giorni di prognosi, salvo complicazioni. Poi sono fuggiti.
«Potrebbero avere 20-22 anni – dice il malmenato – e penso si tratti di studenti universitari. Il teppista ce l’ho avuto davanti. I picchiatori invece non li ho visti in faccia, perché mi hanno preso alla sprovvista». I carabinieri, partendo dalle riprese buie delle videocamere di sicurezza della zona, proveranno a dar loro un nome e una storia, certi che si debba cercare nell’area antagonista. Le scritte lasciano poco spazio a dubbi. «Morte alle spie». «Digos Bologna reparto Uno bianca». «Muro pulito, popolo muto». «Ad ogni sfratto una barricata». «Sono solo dei delinquenti comuni – va giù duro il procuratore aggiunto, Valter Giovannini – , autori di un’aggressione vigliacca e gravissima perché diretta non solo verso la vittima ma verso il senso civico di Bologna. E laddove associano Digos e Uno bianca, non sanno nemmeno di che parlano». Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco e il questore. Virginio Merola esprime «solidarietà al ragazzo» e si augura «che questi delinquenti siano al più presto identificati». Vincenzo Stingone promette aiuto investigativo all’Arma e chiede che «altre voci della città facciano sentire la propria indignazione per un gesto barbaro: agli aggressori ribalto lo slogan “Muro pulito, popolo muto”. Serve proprio il contrario, che il popolo urli contro chi sporca i muri e, peggio, picchia chi li riprende».
Articolo di LORENZA PLEUTERI su La Repubblica del 17 novembre 2013
Manuel
22 novembre 2013 at 11:42
Dai su non scherziamo.Si tratta di disinformazione allo stato puro: le scritte in questione non rappresentano assolutamente un fenomeno di graffiti writing.Ferma restando la condanna assoluta dei delinquenti che hanno compito il gesto, non si trattava di “graffitari”.Ma di vigliacchi delinquenti.
Andrea
22 novembre 2013 at 12:48
C’è poco da scherzare. Chiamiamoli pure deliquenti ma i writer sono tutti vigliacchi: quando fanno le loro prodezze si nascondono per non essere presi. D’altronde commettono dei reati! La cosa più grave che questo fatto di cronaca non è neanche il primo. Solo gli street artist, quelli veri, vanno giustamente in giro con il viso scoperto: non confondiamo i murales con chi scrive scarabocchi in giro per la città o sui mezzi pubblici.
cristina
1 dicembre 2013 at 16:37
imbrattamento e daneggiamento, lesioni personali, minacce, il tutto con il concorso di più persone.
direi che sono proprio degli artisti di strada di ottimo spessore.
spero che il comune di bologna apra gli occhi….