Brescia – La piazza della discordia. A due settimane dalla riapertura, da sciogliere il nodo della pulizia dei muri imbrattati
Gli abitanti: qui servono più controlli L’inaugurazione È fissata per il 21 e per quella data l’amministrazione vuole che sia tutto in ordine Il documento Nel ’70 il portico è stato ceduto al Comune che si è incaricato di tenerlo pulito
A volte ritornano. Capita. I graffitari hanno bersagliato di spray una parete ripulita due mesi fa. Vernice nera, segni dritti, firme con tre lettere. Succede in piazza Vittoria, Torrione ex Ina. Undici piani, 57 metri d’altezza, affitto dai 900 euro in su. Trattabili. Un posto ambito per avvocati, notai, commercialisti. Eppure sono tutti stanchi. Arrabbiati, quasi. Hanno pulito le pareti quest’estate: hanno dovuto sborsare 8.500 euro. Risultato dopo due mesi: tag, scritte e la faccia di Snoopy sull’intonaco bianco. «È violazione della proprietà privata» dice Davide Felappi dal suo studio al terzo piano. «Le dirò: a me i graffiti piacciono, purché ben fatti. Li trovo anche artistici. Però…». Però? «Ecco, mi infastidisce la mancanza di rispetto per un palazzo privato, ma sottoposto a regole pubbliche. Io, il motorino, sul marmo non lo parcheggio. È proibito. E i writers devono fare lo stesso: seguire le regole e non sfregiare i muri». La Loggia vuole la piazza pulita entro e non oltre il 21 dicembre, quando inaugura. Pagherete? «Per me non è un problema, posso discuterne in assemblea condominiale. Anche se qui si bisticcia per il riscaldamento, non la vedo facile. Comunque il problema non è quello». Quale, allora? «Assurdo che a pochi metri dalla Loggia nessuno presidi piazza Vittoria. Il Comune dovrebbe spendere non per mantenere bianchi i muri ma per aumentare i controlli da parte degli agenti, magari non tutto il giorno ma la sera. Bisogna evitare che i palazzi diventino una lavagna politica». Vietato parcheggiare sul marmo. Vietato affiggere cartelli. Vietato, vietato, vietato. Ma dei divieti gli spray se ne infischiano. Gli spruzzi non hanno risparmiato neppure l’edicola. «Che resta così. Graffittata» sbuffa Claudio Botticini, il proprietario. Ma come, non pulite? «Lavoro sprecato. Togli le scritte, spendi, e il giorno dopo ce ne sono altre». La Loggia insiste. Vuole la piazza senza tag sui muri privati. «Se ci tengono a far bella figura, che finiscano i cantieri, piuttosto. Ma glielo dico io, non hanno più un centesimo». Dietro l’edicola, a destra, c’è l’insegna Massimiliano Rizzo Calze e chiavi. Il titolare è arrabbiato: «È la terza volta che paghiamo per togliere le scritte e cos’è cambiato? Nulla. La piazza è sporca, infestata giorno e notte, pericolosa. Non vedo perché dovrei staccare un altro assegno per sistemare l’edificio. Che mettano telecamere e poliziotti, piuttosto, così almeno si riesce a beccare i graffitari. Ma al Comune poco importa».
Un amministratore parla solo dietro anonimato: «La piazza è una pista per gli skateboard, soprattutto di notte. Writers, vandali, ubriaconi. Noi non abbiamo soldi per levare ancora una volta quelle scritte, già non riusciamo a pagare il tetto, si figuri. Poi, perché devono farlo i residenti? Allora A2A rifaccia la rete elettrica sopra le volte, che fa schifo. Che faccio, violo il patto di stabilità del palazzo per i murales?». Dovrete, a quanto pare. «La Loggia non può obbligarci. E poi nel cassetto ho un accordo degli anni Settanta, firmato da sindaco e residenti: il condominio ha ceduto il portico al Comune e il Comune si è impegnato nella manutenzione dei muri. A questo punto, che paghino loro». Il palazzo, peraltro, ha già dato: 1.500 euro. «Avevamo aderito al bando dell’ex vicesindaco Fabio Rolfi. Ricorda? Quello indetto due o tre volte perché non si presentava nessuno». Certo: 100 mila euro stanziati l’anno scorso per coprire in tutta la città il 70% dell’intervento di pulitura. «Si era anche accennato a controlli della polizia, so che Rolfi ci teneva e sembrava d’accordo. Poi non è più successo nulla». Altro palazzo. Mauro Bettoni, l’amministratore, s’infuria: «Perché dovremmo togliere noi le scritte? Stanno nel quadriportico, ci pensi il Comune. Se vuol farsi bello a spese degli altri si occupi delle griglie del pavimento, piuttosto». Ascesa, declino e rinascita di una piazza. Per la rinascita, appunto, attendere il 21 dicembre, quando saranno tolti i cantieri. Ci sarà una festa. Senza graffiti, si spera.
Articolo di Alessandra Troncana apparso il 5 dicembre 2013 sull’edizione bresciana del Corriere della Sera
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