MODENA – Anarchici contro i Cie e la Tav. Toni (Vivere sicuri): «Fate querela»
Il Cie, certo. Ma pure la Tav. Sono tornate le scritte anarchiche in centro: è un nuovo «boom» quello degli ultimi giorni, con cento muri segnati dalle bombolette. La precedente «ondata» risaliva all’estate. In queste settimane di dicembre ne è arrivata un’a ltr a. Appunto un centinaio tra frasi e simboli sono comparsi sulla pareti in primis del centro storico: come per esempio nelle vie Belle arti, Rismondo e Cavallerini. Senza scordare un’altra zona storica come vie Santa Chiara, Rua Muro e Carteria. Ma pure nel quartiere Musicisti ne sono state realizzate alcune: su tutte è caduto l’occhio di Ercole Toni, colonna dell’associazione Vivere sicuri, che da quasi 15 anni è impegnato nella pulizia dei muri e degli elementi architettonici deturpati con lo spray. «Sono scritte che riguardano, e contestano, i Cie e la Tav», spiega Toni illustrando la natura antagonista dei writer che firmano queste parole. Non soltanto, però. Perché abbondano pure i segni di matrice anarchica. «Alcuni di questi vengono fatti per primeggiare sul territorio, per “m a rc a rl o “, per dire ad altri writers che “di qua sono già passato io ed è zona mia”. Un po’ come accadeva qualche tempo fa col codice “059″ che si trovava dappertutto». Alcune scritte sono già state cancellate da Toni che gratuitamente, per amor della pulizia della città, si arma di pennello e ricopre le varie diciture. Al Comune manda le fatture per la pittura. A proposito del municipio: la sanzione amministrativa prevista dal regolamento polizia urbana per chi imbratta ammonta da 50 a 300 euro oltre alle spese di ripristino. Sempre che si venga «beccati», s’intende. Mentre sul fronte penale l’accusa è ipotizzata dall’articolo 639 del Codice modulato a seconda che il deturpamento avvenga nei centri storici o meno. «I proprietari degli immobili con i muri imbrattati facciano denuncia – aggiunge Toni – perché nei casi lievi le forze dell’o rdi n e possono procedere solo a seguito di querela». Nei centri, invece, si procede d’ufficio: giusto due settimane fa la polizia ha denunciato il presunto autore di scritte nelle vie Canalino, Camatta e Mondadora. Decisiva, per scoprire il 22enne, la chiamata al 113 di un residente.
Articolo apparso il 22 dicembre 2013 su Prima Pagina
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