Mangialardi: «Senigallia è fiera del suo lavoro»
SENIGALLIA, città natìa di Blu (al contrario di come si legge spesso in giro, infatti, non è Bologna), rimpiange solo ora di aver abbattuto l’ex Mezza Canaja, che aveva sulla sua facciata proprio uno splendido disegno del writer osannato in tutto il mondo. Sindaco Mangialardi, pentiti di aver buttato giù quel muro? «Mi dispiace moltissimo di non avere più un’opera di Blu qui in città, ma è pur vero che quel muro andava abbattuto perché marcio e pieno d’amianto. Del resto la street art si presta, per sua stessa natura, ad essere esposta a demolizioni e danni, ad esempio, del maltempo». Ma non dovrebbero essere proprio gli amministratori illuminati a preservare le opere d’arte e distinguerle dagli scarabocchi? «Sicuramente sì. Sto passando in questo momento in macchina vicino ai silos di Ancona, sono spettacolari, un’opera imponente». Lo sa che quei silos, se tutto resta com’è, verranno abbattuti, come è già successo per altri due rimossi dalle ruspe l’anno scorso? «Sì ne sono al corrente. E non sarò certo io a dire alla mia collega Mancinelli o all’Autorità portuale dorica come affrontare questa spinosa questione, mi limito a commentare che se si vuole trovare una strada, si può fare. Un’idea alternativa si trova sempre, se solo si vuole». Se si pensa che Blu è tra i migliori writer al mondo, amato e seguito a Bogotà e in Brasile, in Palestina e a Los Angeles, il fatto di buttare giù le sue opere proprio a casa sua è triste, quando non miope… «Sono fiero come sindaco, ma anche come concittadino, che Senigallia abbia dato i natali a Blu. Spero dal profondo del cuore che continui a ‘imbrattare’ i muri in giro per il mondo con le sue opere monumentali e molto profonde. Anzi, per questo stavo pensando a qualcosa di speciale, ho diverse idee in cantiere…» Ce ne dice una sola? «Pensavo a un ritorno in patria, anche perché la cultura porta sempre e solo benefici al territorio. Pensavo, da qualche tempo, a coinvolgerlo con la sua arte nella zona di Ponterosso. Certo, sempre che io riesca a contattarlo, visto che non ha il cellulare…»
Articolo apparso il 19 dicembre 2013 su Il Resto del Carlino
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