PROGETTO DECORO GUERRA AI WRITERS
MILANO – In questi giorni si stanno completando le selezioni ma nel giro di due mesi la squadra «antigraffiti» della polizia locale sarà decisamente potenziata. Saranno una ventina gli uomini che si dedicheranno esclusivamente a preservare il «decoro urbano». Milano si prepara ad accogliere i turisti di Expo, un biglietto da visita importante. E per questo ha bisogno di una task-force dedicata per contrastare i writers che deturpano con le odiose tags le facciate dei palazzi storici e imbrattano anche le vetture della metropolitana. D’altronde Palazzo Marino, forte della sentenza di condanna nei confronti di una banda di graffitari (denominata Asd, accusata di deturpamento e imbrattamento con l’aggravante del reato associativo), sentenza che ha risarcito il Comune con 800 ore da prestare ai servizi socialmente utili, rafforzata con l’accordo con la Procura e di un nuovo contratto con Amsa, prosegue nella guerra agli imbrattatori. «L’Unità di polizia locale dedicata – spiega l’assessore alla Sicurezza e Polizia Locale Marco
Granelli – oltre a presidiare meglio il territorio avrà anche una dotazione informatica di rilievo perchè è importante intercettare all’origine questi gruppi di writer, anche stranieri, che spesso si organizzano su Facebook per mettere a punto le proprie spedizioni. Abbiamo anche stanziato 2 milioni di euro per il potenziamento delle telecamere». Per l’assessore «il riconoscimento del reato associativo è un fatto inedito» ma lo è ancora di più «il risarcimento ottenuto dal Comune sotto forma dei servizi sociali dedicati ad anziani e disabili poichè ribadisce il principio che chi danneggia la città con atti di vandalismo deve risarcire la collettività con un impegno sociale». Guerra totale, insomma, alle tags che come sottolinea l’assessore Granelli «non c’entrano nulla con i murales», questi ultimi forme d’arte che il Comune incoraggia perchè possono abbellire il paesaggio urbano come nel caso dei sottopassaggi della stazione a Porta Garibaldi.
Articolo di Stefania Consenti su Il Giorno del 3 gennaio 2014
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