MONZA – «Per combattere i graffitari è necessario far squadra e intervenire seriamente – ha commentato Filiberto Vago, ideatore del progetto “Fight the writers” – La delibera comunale prevedeva che gli ausiliari del traffico fossero anche ausiliari del decoro sanzionando chi viene beccato in flagranza di reato e monitorando al tempo stesso la città, fotografando i muri imbrattati e creando una sorta di banca dati». Ma ad oggi di questa funzione non se ne sa nulla, e un primo archivio molto parziale e ridotto della Monza imbrattata è quello da noi pubblicato. Ma gli “acchiappagraffiti” sono andati oltre attivando un numero verde (800.609.442) destinato agli amministratori condominiali e ai proprietari per richiedere interventi di ritinteggiatura a prezzi calmierati.
Ma tutto questo non basta . «E’ necessario tolleranza zero verso chi imbratta – ha aggiunto Vago – Interventi seri come avviene a Milano dove il sindaco ha consegnato l’Ambrogino d’oro al team di vigili antiwriters». E qui a Monza, dove le telecamere in centro sono ancora fuori funzione ad oggi l’unica arma disponibile è quella di monitorare, ripulire e mantenere il decoro nella certezza che, come afferma Vago «degrado richiama degrado e pulizia richiama pulizia».Qualche idea arriva anche dai cittadini. «Insieme si può combattere il degrado, unendo le forze pubbliche e private per il ripristino del decoro nel cuore del centro storico”». Questo l’appello che Massimiliano Longo, presidente del Comitato Centro, lancia all’Amministrazione per sollecitare una sorta di collaborazione economica per la pulizia del colonnato in granito preso di mira dai graffitari e da gruppi politici che lo utilizzano abusivamente come bacheca per promuovere le loro attività. «Sappiamo bene che certamente verrà di nuovo preso di mira – ha precisato Longo a questo proposito – Ma non è neppure ammissibile abbandonarlo in questo stato di degrado. E’ importante che ci sia un intervento dell’Amministrazione nei confronti di queste realtà che firmano i manifesti e abusivamente li incollano. Non è possibile che associazioni di volontariato richiedano e paghino spazi per pubblicizzare le loro iniziative benefiche e invece questi gruppi impunitamente continuino a devastare non solo il colonnato dell’ex Palazzo Upim, ma anche cabine telefoniche, muri e spazi pubblici»
Articolo de Il Cittadino di MOnza e Brianza del 2 gennaio 2014
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