TORINO – Con l’inizio dei saldi e il meteo propizio a una vacanza sulle vicine montagne olimpiche, complice il lungo ponte per le festività, il centro città è stato preso d’assalto dai visitatori che macchina fotografica o smartphone alla mano sono andati in cerca degli angoli più suggestivi da immortalare. Una passione che non risparmia nemmeno chi a Torino ci vive da sempre e non manca di notare come tante belle cartoline della città siano rovinate dalla scarsa cura con cui sono trattati luoghi che molti ci invidiano. Le piazze È il caso di piazza San Carlo, che ancora tre giorni dopo il Capodanno mostrava le tracce dei postumi, costringendo a fare la gimcana tra cocci, petardi e rifiuti. Oppure il Monte dei Cappuccini, sede del museo della Montagna, dove si può ammirare una delle più belle luci d’artista e anche – almeno sulla carta – uno dei più bei panorami sulla città. Peccato infatti che la salita per il monte sia costeggiata da un muro tutto imbrattato di scritte e che una volta giunti in cima si sia accolti da una panchina rotta e da una vista non proprio ottimale. Un percorso turistico Subito sotto il piazzale, l’occhio non può fare a meno di cadere su un’isola ecologica, mentre spostando lo sguardo il paesaggio è coperto dai rami degli alberi. Una situazione più volte segnalata su queste pagine, soprattutto con la fioritura delle piante, e confermata anche dagli habitué: «Ieri siamo stati a parco Europa – racconta una coppia – e notavamo proprio come in confronto la vista sia migliore; qui ai Cappuccini è bellissimo, veniamo molto spesso, ma dovrebbero sfoltire gli alberi e metterci più cura». I Murazzi Non va meglio scendendo verso il centro, dove piccoli e grandi nei rovinano la magia dei luoghi. I portici sono intervallati da graffiti di ogni sorta e qua è là spuntano transenne che a volte rimangono lì per settimane. La balaustra sopra ai Murazzi è costellata da anni da colonnine mancanti e tristi tacconature, le scale in pietra nel tratto di lungo Po Cadorna sono chiuse ormai da tempo per problemi di stabilità, mentre il parapetto è cinto da imbragature in metallo tutte arrugginite. Almeno su questo fronte, però, è in arrivo una buona notizia, dato che Palazzo civico ha in programma un piano per 300 mila euro che riguarderà il tratto tra corso San Maurizio e il ponte Umberto I, dal Valentino. Al Valentino E proprio dal Valentino alcuni lettori hanno segnalato più volte che il parco più amato da torinesi accoglie i visitatori con mucchi di foglie non raccolte, un’infilata di bidoni in bella vista lungo uno dei percorsi più battuti e un’installazione artistica in metallo con bottiglie di plastica posizionata proprio sulla terrazza che si affaccia sul Po e la collina, che ha suscitato le critiche per la resa estetica. Se si devia invece per i giardini Cavour e l’aiuola Balbo, uniche alternative di aree verdi in zona, lo scenario di scarsa cura non cambia, tra deiezioni canine, siringhe, pavimentazione dissestata che quest’anno dovrebbe finalmente essere rimessa in sicurezza grazie a un pacchetto di interventi e «un rottame di bici che – segnala un lettore – è abbandonato ormai da sei mesi».
Articolo di Silvia Caprioglio apparso su La Stampa il 7 gennaio 2014
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