TORINO – Ogni notte è uguale a tutte le altre: urla e schiamazzi in strada, assembramenti di persone che bevono fino a notte fonda e poco più su i residenti, costretti all’ennesima veglia forzata. Sono alti i livelli di esasperazione di chi abita nell’ultimo isolato di via Matteo Pescatore, a ridosso di lungo Po Cadorna, dove due locali – il Low Cost Drink e l’Alcool 2.0 – attirano decine di avventori. Specie nei fine settimana e nelle giornate festive, sotto le finestre dei condòmini va in scena lo stesso «spettacolo». Cocktail consumati davanti alle vetrine o, peggio ancora, in corrispondenza dei passi carrai. E la situazione non migliora nonostante le tante denunce piovute negli ultimi mesi. Ma gli sfregi della notte da movida sono tangibili anche la mattina seguente. Fastidiose e puzzolenti macchie di orina sui portoni, sui bidoni della spazzatura o lungo le facciate delle case, oltre a cocci di vetro, file di bottiglie abbandonate e bicchieri di plastica. Le testimonianze dei cittadini restituiscono la situazione di degrado vissuta ormai quotidianamente: «Sempre più spesso molti sfruttano i passi carrai per fumare in gruppo, tanto che per passare dobbiamo chiedere il permesso» dicono. «L’escalation di schiamazzi in zona non ha avuto sosta anche sotto le festività – aggiunge Simonetta Chierici, presidente del coordinamento antimovida in città -. La puzza sotto casa è insopportabile, l’Amiat pulisce solo il centro della strada e tutto il resto rimane davanti agli androni». Non vengono risparmiati nemmeno i muri delle case intorno: decine di scritte e scarabocchi di vario genere e colore, proprio a due passi dalla centrale piazza Vittorio Veneto. Per i residenti oltre al danno c’è la beffa: il costo per ripulire le facciate è a carico dei condòmini. Sotto Schiamazzi e rumore sotto le finestre dei condomini e graffiti sui muri Sotto Schiamazzi e rumore sotto le finestre dei condomini e graffiti sui muri.
Articolo di Diego Molino apparso su La Stampa il 7 gennaio 2014
elisabetta sirotti
24 febbraio 2014 at 08:20
Anche il quartiere Pomposa di Modena è sotto assedio dalla così detta movida, nulla è cambiato malgrado una raccolta di firme ed un incontro con prefetto, questore e capo della mobile, avvenuto nel 2012.
Vorrei ricevere notizia riguardo la situazione a livello nazionale.
Grazie anche a nome dei residenti firmatari della petizione (oltre 350).
Elisabetta