BRESCIA - L’accordo Rivisto il contratto della Loggia con la società che effettua il servizio: nessun aumento, ma 18 operatori in più.
Il sindaco Del Bono: i vigili dovranno punire i comportamenti di inciviltà L’obiettivo L’amministrazione punta a raggiungere standard simili a quelli del Nord Europa
Le telefonate mattutine del sindaco sono ormai note. Tra le 7.30 e le 8, in Aprica, si attendevano la chiamata del primo cittadino: in quella strada c’è della spazzatura abbandonata, in quell’aiuola sporcizia, in piazza cartacce e bottiglie. Cose così. Oppure, durante una passeggiata fuori dalla Loggia, non è difficile vedere Emilio Del Bono che raccoglie un pacchetto di sigarette da terra o che rimprovera qualche cittadino che butta la carta per terra. E’ accaduto anche ieri mattina, in piazza Vittoria. Ecco perché il sindaco ha presentato con particolare orgoglio la revisione del contratto di servizio con Aprica, la società di A2A che si occupa della raccolta rifiuti e dello spazzamento delle strade. Una revisione che prevede un potenziamento del servizio dedicato alla pulizia della città, senza che la Loggia tiri fuori un euro in più (anzi, dovrebbe esserci un leggero risparmio rispetto allo scorso anno). «Abbiamo ottenuto maggiori prestazioni lasciando invariato il nostro esborso» ha sintetizzato Del Bono.
In sostanza la pulizia delle aiuole delle principali strade cittadine (121 quelle interessate, per 143 chilometri totali) passerà da «sporadica» a «sistematica», con interventi puntuali ogni mese; sarà effettuata una pulizia settimanale di 200 fioriere che qualche maleducato scambia spesso per cestini della spazzatura; verranno tenuti puliti anche 143 incroci semaforizzati, le 62 stazioni di Bicimia (con soffiatori elettrici in inverno e idropulitrici in estate). La domenica, poi, centro storico più pulito grazie a quattro nuovi operatori dedicati, due per quello che viene abbandonato «fuori cassonetto», due per la pulizia dell’area all’interno del ring. In tutto, per il potenziamento del servizio, Aprica dovrà arruolare 18 nuovi operatori ecologici, quasi il 20% della sua forza lavoro per questa mansione, ha spiegato l’ad Fulvio Roncari; personale che sarà assunto a tempo determinato e che entrerà in servizio il 1° febbraio, giorno in cui l’operazione «città pulita» potrà esordire. Nel frattempo, ha spiegato l’assessore all’ambiente Gigi Fondra, anche le cooperative sociali che si occupano di sfalcio e potatura del verde pubblico si coordineranno con Aprica per la pulizia delle aiuole stradale.
Nel complesso l’operazione vale circa 600mila euro (per lo più per gli stipendi dei nuovi assunti). Soldi che nei mesi scorsi palazzo Loggia era riuscito a farsi scontare ad Aprica nel corrispettivo annuale. L’affidamento del servizio «in house» arriva infatti fino al 2050, ma ogni anno viene ricalibrato l’esborso economico per il Comune e il tipo di servizio che sarà fornito da Aprica. All’interno di questa trattativa, lo sconto si è così trasformato in un potenziamento dell’attività di pulizia.
Il più soddisfatto dell’operazione resta Emilio Del Bono che ha fatto del «decoro urbano» una cifra stilistica del suo mandato amministrativo. «Aprica è una società di assoluta qualità – ha spiegato – ma il servizio aveva bisogno di un netto miglioramento. Il nostro obiettivo è che Brescia raggiunga gli standard di una città del nord Europa». Una piccola Svizzera. Per questo la Loggia intende vigilare sui risultati di Aprica. «Vogliamo essere uno stimolo, ma dico da subito che se non saranno raggiunti gli standard di qualità prefissati dal Comune mi riservo di scrivere lettere di contestazione formale alla società». Con relative penali. L’obiettivo è comunque condiviso («Brescia deve essere il nostro fiore all’occhiello», ha assicurato Roncari) e tutti sperano che non si arrivi a tanto.
Quel che è certo è che la Loggia non si affida solo ad Aprica per migliorare il decoro urbano. Del Bono ha chiamato in causa anche la Polizia Municipale: «Abbiamo dato indirizzo di agire con maggiore severità verso i comportamenti di inciviltà». Ma soprattutto ha auspicato ancora una volta il «patriottismo municipale» dei cittadini, pronti a denunciare e contrastare maleducazione e vandalismo. In fondo una città pulita è una città più bella. E la bellezza, diceva Dostojevski, salverà il mondo.
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