ANCONA – Si firma Fol e ha colpito pure a Falconara
Chi è il misterioso writer che si cela dietro la sigla Fol? E’ quello che si stanno chiedendo da qualche tempo molti anconetani (e falconaresi). Il perché della domanda è semplice: in diversi punti del capoluogo marchigiano, ma anche nella vicina Falconara, campeggiano le scritte ‘Fol’, o anche ‘Foool’ e affini, con il numero di ‘o’ che varia, secondo un criterio naturalmente sconosciuto a tutti. A colpire, oltre alla frequenza delle scritte, c’è la loro collocazione. Il loro autore, infatti, non sceglie certo luoghi ‘facili’ per compiere le sue azioni. La ‘firma’ viene lasciata in alto, spesso poco sotto il tetto degli edifici presi di mira. Si potrebbe quindi pensare a un writer-acrobata, che sicuramente ama il rischio, e non soffre di vertigini. Non si può negare che ogni volta il Nostro corre anche qualche rischio. Ma questo non fa aumentare la curiosità intorno alla sua identità e l’arrabbiatura per tanti muri imbrattati da questo signore. Tra i luoghi dove automobilisti e passanti hanno visto le scritte in questione c’è il benzinaio situato in piazzale Europa, fuori dalla galleria del Risorgimento, o sul cavalcavia della Palombella, percorso continuamente da auto e tir diretti al porto. Ma il writer si è spinto anche più a nord. Sulla strada che collega Falconara con Castelferretti, sulla sinistra, c’è un grande edificio di recente costruzione. Non è stato ancora utilizzato da nessuno, e già Fol ha colpito, ‘inaugurandolo’ alla sua maniera. La sua tag (così si chiama il nome in codice che i writer utilizzano per distinguersi) insomma comincia ad essere una costante del paesaggio urbano di Ancona e dintorni. L’autore potrebbe essere conosciuto nell’ambiente dei writer nostrani, ma potrebbe anche essere un cane sciolto, un ragazzo che desidera in questo modo lasciare un segno della propria identità, o lanciare un messaggio ai propri concittadini. Come accaduto in altri casi, con il passare del tempo alla semplice scritta Fol potrebbero affiancarsi altri ‘scritti’. C’è da chiedersi se i luoghi scelti saranno sempre così particolari. E se qualcuno lo fermerà…
Commenti recenti