Obiettivo prevenire i vandalismi
VARESE – Mezza Varese è ormai imbrattata, ma per ora non sarà ripulita: è sospeso l’obbligo per i proprietari degli immobili di ripristinare le superfici deturpate dalle bombolette spray, introdotto la scorsa primavera con il nuovo regolamento comunale del decoro urbano. Dall’approvazione del documento alla fine dell’anno Palazzo Estense ha inviato quattro lettere di sollecito a riportare alle condizioni originarie le aree esterne degli edifici di proprietà sia pubblica che privata, tutte nel centro storico, arrivando a far ripristinare tre casi su quattro senza bisogno di sanzionare. COME PREVISTO dal regolamento, infatti, per chi non lo avesse fatto nonostante la lettera, 30 giorni dopo sarebbe scattata la sanzione di 50 euro con l’intimazione a procedere entro i successivi 30 giorni. Passato anche quel margine di tempo, in caso di inadempienza dei proprietari il Comune avrebbe disposto la pulizia addebitando loro le spese. Questa procedura però dovrà essere modificata. E’ stata considerata troppo a rischio di ricorsi dalla Giunta comunale, così, per il momento, la «pulizia coatta» è decaduta. «La decisione è stata presa e non si torna indietro – afferma l’assessore alla Tutela ambientale Stefano Clerici – Ci siamo dovuti fermare con l’invio dei solleciti ma si tratta semplicemente di modificare il regolamento in modo che non sia impugnabile. Prevediamo di farlo entro la primavera». In pratica si toglierà la prima sanzione in caso di mancato intervento a 30 giorni dalla notifica della richiesta di pulizia. «Dal regolamento deve essere chiaro che non diamo una multa perché il privato ha imbrattato i propri muri ma perché non ha rispettato l’obbligo di pulirli – precisa Clerici -. Sappiamo che la colpa è di chi sporca e non dei proprietari ma abbiamo tutti il dovere di collaborare alla tutela del decoro della città. Da parte nostra cercheremo di prevenire i vandalismi con l’impegno delle Gev, della polizia locale e quando sarà possibile con il supporto delle forze dell’ordine». SE GLI ESERCENTI sono tutto sommato favorevoli all’iniziativa dell’amministrazione, i proprietari mantengono qualche riserbo in più. Graziella Roncati ad esempio è sia commerciante che proprietaria del suo negozio, tra corso Matteotti e via Carletto Ferrari. Negli ultimi anni ha speso migliaia di euro per tinteggiare le mura esterne imbrattate di continuo, trovandosele puntualmente deturpate poche settimane dopo l’intervento. «Ho fatto rifare mezza facciata l’ultima volta a metà dicembre – racconta – e questa volta ho messo le telecamere a infrarossi. Ho speso 3mila euro ma per adesso sembra un buon investimento, non hanno ancora imbrattato». «All’obbligo per i proprietari di pulire – sottolinea ancora Roncati – preferirei che si prendessero i responsabili e li si obbligasse a rimediare personalmente ai propri danni, oppure che si facesse pagare il conto ai loro genitori».
Articolo di FRANCESCA MANFREDI apparso il 15 gennaio 2014 su Il Giorno
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