SAN BENEDETTO – Il Comune in campo: ripulire subito le scritte ma soprattutto educare i giovani ad avere più rispetto
Due mosse per sconfiggere i writers: ripulire la città ma, soprattutto, educare i più giovani al rispetto della cosa pubblica. In una Riviera sempre più sfregiata dagli imbrattamuri, inizia a prendere corpo la controf fensiva dell’amministrazione comunale. “Va sicuramente messa in campo un’azione di sensibilizzazione e di educazione direttamente nelle scuole visto che, quasi sempre, i writers sono ragazzini in età scolare. La polizia municipale deve entrare nelle classi e far capire i rischi che corre chi si diverte ad imbrattare la città”.
Parole di Andrea Manfroni, segretario del circolo Nord del Pd. Il principale partito dell’alleanza di centrosinistra al governo sembra finalmente voler prendere di petto questo problema, tanto da averlo citato nel documento programmatico recentemente stilato insieme con i Socialisti. Documento in cui si parla di un impegno per cancellare i graffiti. Cosa positiva, visto che attualmente alcuni degli scorci più caratteristici della Riviera sono deturpati da disegni e scarabocchi di ogni sorta. Un degrado che non risparmia neanche le scuole: luoghi dove, come detto, si dovrebbe mettere in atto un nuovo percorso d’educazione civica. Basta passeggiare lungo via Leopardi per vedere in che condizioni sono i muri perimetrali della storica scuola Sacconi: totalmente ricoperti da graffiti. Con questi presupposti, viene da chiedersi: si riuscirà a far qualcosa prima dell’estate? E’ l’auspicio di tutti. Ma, certamente, soltanto ripulire non basta. Prova ne è il fatto che sono state nuovamente deturpate alcune balaustre del lungo- mare Nord, ripulite dalla Multi Servizi due anni fa con un notevole dispendio di soldi pubblici. Anche tale aspetto (ossia quello dei costi affrontati dalla collettività per mettere riparo alle bravate dei writers) secondo le indicazioni che arrivano dal Pd dovrebbe essere ben espresso ai più giovani. Altra nota negativa: da tempo nessun cittadino richiede più l’intervento del macchinario, di proprietà della Multi Servizi, in grado di smacchiare le superfici imbrattate. Tanti ragionano così: “Perché spendere soldi se c’è il rischio concreto che, tempo qualche giorno, qualcuno risporchi di nuovo? Meglio lasciare tutto com’è”. Intanto la città sprofonda sempre più nel degrado. Qui entra in gioco lo sprone esternato da Manfroni, secondo cui è necessario agire direttamente tra i giovanissimi per tentare di modificare certi comportamenti devianti. Restando sul tema della lotta al degrado: la rinnovata intesa Pd-Psi prevede an- che maggior impegno nella pulizia degli escrementi canini e maggiori controlli per sanzionare i padroni dei cani che non raccolgono le feci dei loro amici a 4 zampe. Azione promossa tempo fa dal vicesindaco Fanini ma che, evidentemente, necessita di un ulteriore potenziamento.
Articolo apparso sul Corriere Adriatico il 23 gennaio 2014
Mara
5 maggio 2014 at 23:25
Ma i sistemi di videosorveglianza fanno tanto schifo? Sotto sotto, anch’io non approvo la mera ripulitura di un edificio se ad essa non si affianca l’apposizione di una telecamera. Mi dispiace per chi non fa questa pensata, nel nostro condominio abbiamo avuto pensata e la cosa sta funzionando. Si investe un po’ di più all’inizio, si spende meno per continue ripuliture: un bel guadagno!