Sant’Angelo protesta: «Vergogna»
Pannelli sporchi e mal tenuti ad appena tre anni dall’inaugurazionecon la quale si dedicava la stazione alla Santa
Presa di mira l’installazione in suo omaggio realizzata in centrale
Pannelli sporchi e mal tenuti ad appena tre anni dall’inaugurazione con la quale si dedicava la stazione alla Santa I pannelli raccontano di Santa Francesca Cabrini, patrona dei migranti. E dell’installazione a forma di teatraedo in suo omaggio alla stazione Centrale di Milano, oggi a lei dedicata come simbolo di accoglienza.
Oggi, di quei pannelli, sembra non ricordarsi più nessuno. Sono sporchi e mal tenuti, coperti di graffiti, scritte di ogni genere, sigle e firme realizzate con ogni mezzo, dalle bombolette spray e pennarelli indelebili. Quando sono stati installati, nel novembre 2010, c’erano le più alte cariche religiose, politiche e del mondo di Ferrovie dello Stato; dall’amministratore delegato di Fs , Mauro Moretti, al Segretario di Stato Vaticano, Tarcisio
Bertone. E poi l’allora sindaco di Milano, Letizia Moratti, quello di Sant’Angelo, Domenico Crespi. Soprattutto, però, c’erano tanti fedeli santangiolini, legati all’immagine di Santa Francesca Cabrini e alla sua opera, a cui veniva dedicato lo scalo ferroviario. E sono proprio i fedeli santangiolini, oggi, a ribellarsi per quello che in molti non esitano a definire uno «scempio» in fregio all’immagine della santa nata a Sant’Angelo Lodigiano. A suscitare scalpore è stata una foto scattata da un pendolare lodigiano di passaggio, che l’ha condivisa sul social network più frequentato d’Italia, ovvero Facebook. Suscitando commenti di dispiacere per l’indecorosa situazione e di rabbia, nei confronti di chi non ha avuto rispetto per un avvenimento storico e di importanza epocale, come la dedicazione del più importante scalo ferroviario d’Italia alla santa lodigiana. Diviso tra chi invoca sanzioni esemplari, chi punta il dito sul valore dell’educazione al rispetto, in capo a scuola e famiglia, il popolo di Facebook si è anche messo all’opera per trovare una soluzione e ripristinare così il rispetto dovuto, proponendo segnalazioni alle autorità e alle stesse Ferrovie dello Stato e l’organizzazione di una gita da Sant’Angelo per andare a pulire lo scempio. A condannare lo stato di fatto, anche il prevosto della parrocchia Maria Madre della Chiesa di Sant’Angelo, don Angelo Mandredi, e il sindaco Domenico Crespi. «Un amico ci ha segnalato la situazione e ho iniziato anche io a condividere la fotografia, per cercare di stimolare un intervento – ha sottolineato il parroco – : qualcuno si è già proposto di scrivere alle Ferrovie dello Stato perché pare che si tratti di avvenimenti recenti. Forse riusciamo ad ottenere qualcosa». Non usa mezzi termini il sindaco Crespi, «perché chi si permette di imbrattare in questo modo non può che essere chiamato imbecille – ha detto – : perché questi signori non si mettono a disposizione la loro creatività per qualcosa di utile? Personalmente sono molto amareggiato nel vedere un intervento splendido, e dedicato alla nostra santa, rovinato in questo modo».
Articolo apparso il 25 gennaio 2014 su Il Cittadino di Lodi
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