Controlli dei carabinieri dopo l’allarme di don Giovanni: «Fermateli»
ANCONA – Controlli notturni dei carabinieri contro i vandali che imbrattano le chiese di Falconara. Da qualche giorno i pattugliamenti notturni dei militari dell’Arma si soffermano anche sul monitoraggio delle chiese cittadine, alcune delle quali sono state prese di mira dai graffitari.
Scritte realizzate con bombolette spray sono apparse (e parzialmente già cancellate) sul muretto che circonda la Chiesa di Sant’Antonio, nell’omonima piazza, sul muro dell’oratorio della Parrocchia di San Giuseppe, in via Goito, ma soprattutto sulle mura della Chiesa del Rosario, che da qualche anno sembra essere uno dei bersagli preferiti dai writers. Scritte più o meno vistose campeggiano sul muro del campo di gioco che si affaccia su via Leopardi, lungo le scalette che costeggiano via Gobetti, sul lato di via Mameli e, di recente, anche accanto al portale di ingresso: 15 giorni fa, con la vernice verde, sono state tracciate alcune lettere disposte in circolo. Proprio il parroco del Rosario, don Giovanni Varagona, nei giorni scorsi ha inoltrato una segnalazione ai carabinieri affinché i controlli aiutino ad arginare il fenomeno. «Appena a novembre alcune scritte erano state cancellate grazie anche all’intervento del sindaco – spiega il parroco – ma purtroppo il fenomeno si è ripetuto più volte. Quelle del cortile interno sono state cancellate, ma ne sono apparse altre. Non sappiamo chi siano gli autori, altrimenti avrei parlato direttamente con loro anziché scomodare la forza pubblica. Questi atti vengono commessi in orario notturno ed è quindi difficile individuare i responsabili, anche se non credo si tratti dei ragazzi che frequentano la parrocchia e il ‘muretto’: non li ho mai visti con le bombolette». DON Giovanni non condanna il fenomeno del graffitismo: «Capisco che culturalmente è un’esperienza interessante ma in queste situazioni i danni che vengono arrecati sono significativi, sia per la frequenza che per la tipologia: i graffiti non scompaiono mai del tutto, si tenta di coprirli ma le mura restano deturpate. La mia segnalazione non va contro il fenomeno in sé, ma contro il danno che crea». La speranza è che i pattugliamenti dei carabinieri, oltre a contrastare i reati più gravi, permettano di individuare gli imbrattatori, ponendo fine ad un fenomeno che sta danneggiando edifici pubblici, privati e, come in questo caso, i luoghi di culto.
Articolo di Alessandra Pascucci apparso il 24 gennaio 2014 su Il Resto del Carlino
Commenti recenti