COMO – «Sopportazione intelligente». Due parole, un concetto. Lunedì sera in consiglio comunale Luigino Nessi (Paco-Sel) ha definito così la strategia più efficace per contrastare il fenomeno delle scritte sui muri. In aula, ma soprattutto poche ore dopo sul web, si è scatenato un mezzo putiferio con una pioggia di interventi di protesta.«Intendevo dire che la repressione non è la strada giusta – ha ribadito ieri Nessi – siamo di fronte a ragazzi, occorre dialogare con loro ed è per questo che bisogna puntare sull’educativa di strada. Magari i risultati non saranno immediati ma a lungo termine i risultati si raccolgono solo percorrendo questa strada.
Certo, sono il primo a condannare scarabocchi e scritte sui muri ma guai solo a pensare di rimettere in pista il nucleo dedicato della polizia locale, dopo quello che è successo è meglio lasciar perdere».Tesi che stridono all’orecchio di Anna Ballarini, presidentedell’associazione “Per Como più pulita”, il gruppo di volontari che da mesi è impegnato nel riordino di piazze e strade cittadine: «Ascoltando il dibattito in consiglio comunale ho avuto l’impressione che a Palazzo Cernezzi non si abbia alcuna percezione concreta di quanto sia grave la situazione – spiega -. Il degrado dilaga in tutta la città e dai nostri amministratori arrivano solo messaggi che non aiutano chi, come noi, ha la sola preoccupazione di rendere Como più accogliente e ordinata. Siamo di fronte a vandali con la v maiuscola e sarebbe necessaria una risposta forte. Ho l’impressione che l’attività di un’associazione come a nostra sia poco gradita, dal momento che la principale preoccupazione risulta quella di dialogare con i writers».Su Facebook è stata una pioggia di commenti contro l’uscita. L’associazione contesta anche la contrarietà del Comune alla riorganizzazione della squadra anti writer dei vigili. «Non si può giustificare la mancata volontà di perseguire i vandali con l’increscioso incidente capitato alcuni anni fa (il riferimento è al ferimento del giovane Rumesh, ndr) – si legge nel post – non si deve gettare la spugna e accettare tutto perchè, non si sa mai. A questa stregua i chirurghi smetterebbero di operare, i piloti di volare, gli autisti di autobus o di treni di guidare».Una sponda a favore l’associazione la trova nel centrodestra. «Sbagliato distinguere tra vandali e artisti dei graffiti – dice Francesco Scopelliti (Nuovo Centrodestra) – chi scrive sui muri altrui va identificato e multato,tutto il resto viene poi. Concretamente sarebbe necessario puntare sulle telecamere e sicuramente andrebbe riorganizzato il nucleo speciale in seno alla polizia locale, ci sono le competenze per contrastare in modo efficace un fenomeno che è in costante crescita».Anche Marco Butti (Fratelli d’Italia): «Non tutti coloro che sono intervenuti hanno l’opinione di Nessi – ha postato – «’è chi come me ha elogiato il vostro lavoro, criticato chi è dubbioso sul contributo e ribadito che contro gli imbecilli serva la linea dura senza se e senza ma».
Articolo di Enrico Marletta apparso il 24 gennaio 2014 su La Provincia di Como
Pasquale
30 gennaio 2014 at 22:27
Facciano come vogliono.Io intanto a Como, come turista a vedere sgorbi spray preferisco non venire.