Teoria con pulizia finale: “Lo hanno chiesto i ragazzi” Verrà spiegata a centinaia di alunni la differenza tra arte di strada e vandalismo A confronto scenografie della Scala e luoghi monumentali deturpati
Lezioni nelle scuole elementari e medie contro il writing vandalico. È l’iniziativa di Unicef e Associazione nazionale antigraffiti, che da giovedì incontreranno centinaia di studenti fra i 10 e i 13 anni per illustrare loro concetti come “vandalismo”, “sfida alla legalità”e “graffitismo vandalico”. Il primo istituto che sarà visitato dai delegati Unicef e dagli attivisti anti-graffiti sarà la scuola media Cavalieri, in via Ariberto 14. Nei giorni successivi sarà la volta delle elementari e medie Diaz, con sedi in via Crocefisso e via Beltrami, della media Beltrami in piazza Massaia, a due passi da via Torino, della media Majno di via Quadronno e della civica Manzoni, in piazza XXV Aprile. «Cominciamo dalle scuole del centro, perché lì i ragazzi hanno espresso il maggiore interesse per la tematica del writing e del ce Minoletti.
In parallelo agli incontri nelle scuole, l’associazione Antigraffiti porta avanti un altro progetto dedicato ai giovanissimi. In collaborazione con la rete internazionale di giovani talenti Global Shapers e con i laboratori artistici della Scala di via Bergognone, centinaia di giovani saranno condotti in visita in luoghi di Milano di alto valore storico e artistico, deturpati dai graffiti. Poi i ragazzi avranno modo di visitare i laboratori dove nascono le scenografie e i costumi della Scala.
Infine, aiuteranno l’associazione a ridipingere i muri della zona vicina ai laboratori. «I ragazzi in questo modo avranno la prova di come la creatività possa essere messa al servizio del bello – dice Andrea Amato, presidente dell’Associazione antigraffiti – e di come invece l’imbrattamento selvaggio abbia a che fare poco o nulla con l’arte». I corsi cominceranno giovedì prossimo alle medie Cavalieri i corsi nelle scuole per insegnare ai ragazzini fra i 10 e i 13 anni quali sono gli effetti del writing vandalico IL CLEAN-UP Al termine degli incontri gli studenti potranno organizzare da soli un clean-up: con rulli, vernice e solventi dovranno ripulire dalle scritte un luogo a loro scelta I LABORATORI Si chiama Fuoriclasse il progetto avviato con i laboratori della Scala: mostrare ai ragazzi che la creatività non serve a deturpare ma a creare costumi escenografie L’iniziativa rispetto degli spazi pubblici – spiega Fabiola Minoletti, portavoce dell’Associazione antigraffiti – è bello che lo spunto venga da loro e non dagli adulti». Nei mesi scorsi, Unicef ha avviato un progetto nelle scuole con il consiglio di Zona 1. Ai ragazzi si chiedeva su quali temi avrebbero voluto spendersi in prima persona. «La pulizia della città», e più specificamente dei muri, è risultata essere in cima alle preferenze. «Con questo progetto mettiamo in pratica il principio di partecipazione, previsto agli articoli 12 e 13 della convenzione sui diritti dell’infanzia», spiegano al comitato milanese di Unicef. Durante gli incontri nelle clas- si, che dureranno due ore e potranno ripetersi di settimana in settimana, agli studenti sarà raccontata la storia del writing, a partire dai graffiti lasciati a Los Angeles negli anni Sessanta dalle bande di latinos, fino ad arrivare alla deriva vandalica di chi oggi incide con punteruoli le vetrine dei negozi del Ticinese. Al termine del corso, i ragazzi organizzeranno in modo autonomo un clean-up: con rulli, vernice e solventi, ripuliranno un luogo della città, non per forza la propria scuola. «Dopo il centro, ci piacerebbe portare il progetto in altri quartieri e già abbiamo avuto contatti con scuole della zona Buenos Aires-viale Abruzzi», dice Minoletti. In parallelo agli incontri nelle scuole l’Associazione Antigraffiti porta avanti un altro progetto dedicato ai giovanissimi. In collaborazione con la rete internazionale di giovani talenti Global Shapers e con i laboratori artistici della Scala di via Bergognone, centinaia di giovani saranno condotti in visita in luoghi di Milano di alto valore stoprico e artistico, deturpati dai graffiti. Poi i ragazzi avranno modo di visitare i laboratori dove nascono le scenografie e i costumi della Scala. infine, aiuteranno l’associazione a ridipingere i muri della zona
vicina ai laboratori. «I ragazzi in questo modo avranno la prova di come la creatività possa essere messa al servizio del bello – dice Andrea Amato, presidente dell’Associazione antigraffiti – e di come invece l’imbrattamento selvaggio abbia a che fare poco o nulla con l’arte».
Articolo di FRANCO VANNI apparso su la Repubblica il 24 febbraio 2014
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