In una delibera di giunta l’accordo tra Loggia e associazione True Quality per la concessione di aree comunali
Le lezioni I ragazzi di True Quality entreranno anche nelle scuole medie e superiori per tenere alcuni corsi ai ragazzi insieme agli agenti della polizia locale Le zone selezionate A disposizione dei graffitari ci sono parco Castelli, sottopasso di via Sorbana, cabina A2A nel parco di via Ugoletti a San Polo, cavalcavia Kolbe, parco dei Poeti.
Li hanno messi al muro: prendete e sporcatelo tutto. Il motto è prevenire: i writers potranno sfogarsi gratis su pareti pubbliche, come previsto nella delibera di giunta del 18 marzo: «Accordo con l’associazione True Quality per la concessione in uso di aree comunali per graffiti artistici nonché per percorsi di educazione alla legalità nelle scuole». I residenti hanno detto basta, non hanno più intenzione di pagare per ripulire i palazzi dalle tag. Dopo aver indagato sui vandali che hanno sfregiato centro storico e metrò, La Loggia ha lanciato quindi l’idea degli spazi da concedere ai writers: «Pugno duro e senso civico» aveva detto l’assessore alla Sicurezza Valter Muchetti.
La lista delle pareti libere (per ora) si legge all’articolo uno della delibera: parco Castelli, sottopasso di via Sorbana, la cabina A2A del parco di via Ugoletti a San Polo, il cavalcavia Kolbe di via Mantova, il parco dei Poeti, zona via Valle Camonica. L’elenco potrà essere aggiornato «di comune accordo, inserendo nuovi siti che verranno ritenuti idonei».
I graffiti saranno gentilmente concessi dagli iscritti all’associazione per la creatività urbana True Quality, riconosciuta dal ministero per le Politiche giovanili e già ingaggiata dalla Loggia all’epoca del vicesindaco Fabio Rolfi con la giunta Paroli. Gli scopi sono due: educazione alla legalità e riqualificazione delle periferie.
L’accordo con l’associazione durerà due anni, fino a dicembre 2016. Patti chiari, però: i graffitari rispettino le regole. Per esempio, vietato danneggiare gli arredi presenti, vietato salire sui ponteggi, coprire i cartelli della cabina A2A o le grate di areazione, il soggetto dell’opera va girato prima al Comune. Uno sgarro e l’assegnazione degli spazi diventa carta straccia. L’assegno per spray, materiale e via dicendo è incluso negli stanziamenti di bilancio: sarà firmato dalla Loggia.
Al piano di Muchetti manca solo la fase due: le date degli incontri nelle scuole. L’assessore l’aveva detto: «I graffitari di True Quality terranno corsi ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Devono capire che il vandalismo danneggia la loro città e provoca scempi gravissimi». Lezione numero uno: danni ambientali ed economici. Poi storia del graffitismo, identità dei writers e così via. Oltre ai membri di True Quality, i corsi saranno tenuti anche dagli agenti della polizia locale.
La delibera arriva dopo i blitz nel metrò, il 30 dicembre e il 21 gennaio: vagoni sfregiati, corse bloccate, vandali postati su Youtube, sistema di sicurezza sbeffeggiato. Poi piazza Vittoria: ripulita prima della riapertura dagli sfregi di vernice, sporcata un mese dopo. Brescia Mobilità ha già pronto un nuovo allarme per la metropolitana: sensori e telecamere ovunque, per tenere alla larga le bombolette (costo delle misure preventive: 500 mila euro circa). La polizia ha aperto le indagini per rintracciare i vandali, non si esclude un processo per associazione a delinquere. Il Comune ha lanciato una nuova squadra contro il degrado urbano: una ventina di detenuti di Verziano e Canton Mombello che ripuliscono da vernice e cartacce il centro, i palazzi comunali e le scuole. Adesso gli spazi pubblici concessi ai writers e i corsi agli studenti. Ai residenti resta l’accordo con Aprica A2A: il servizio Pronto graffiti assicura muri ritinteggiati a prezzi quasi stracciati. Basta abbonarsi.
Articolo di Alessandra Troncana apparso sul Corriere della Sera del 23 marzo 2013
Alberto Bini
26 aprile 2014 at 15:18
Come era prevedibile già oggi, 26 aprile 2014, “l’utopia dello sfogatoio per i writer” con cui ci si prefigge di preservare il resto, s’è già ricoperta di nuove aggressioni vandaliche a Brescia.
Vecchia e ridicola rincorsa all’imitazione di soluzioni trovate all’estero.
All’estero i graffiti vandalici sono ormai roba fuori moda (anni 70/80) e il contrasto è stato ed è serio e proficuo.
SERIO è parola sconosciuta in Italia.
Speriamo almeno che il fallimento veloce del progetto bresciano (peraltro già sperimentato dal 2012 al 2013) fermi la vera genialata di mandare writer nelle aule scolastiche, quali docenti di esperienza, per parlare di legalità e illegalità ai ragazzi.
Chissà che contenti i genitori di Brescia di sapere che i loro figli, negli spazi destinati all’apprendimento, saranno tutti avviati alla conoscenza della qualità dell’arte dello spruzzo da bombolette di vernice.
Ma dell’influenzabilità in negativo per i giovani non si preoccupa nessuno?
E del fatto che ogni bomboletta produce danni all’ambiente non se ne parla più?
Non è soltanto perché non si devono sporcare i muri con segnacci che esiste una legge che “vieta la vendita di bombolette di vernice al minori”.
LE LEZIONI ANTIWRITER VANNO FATTE AGLI INSEGNANTI CHE NON SANNO QUANTO SOTTILE SIA IL FILO CHE DIVIDE UN GAFFITARO VANDALO- DALLO STREET ARTIST.
Un esempio classico è quello di Milano dove sconsideratamente sono stati affidati all’arte di Mork la decorazione dei ponti sui Navigli, mentre le sue ripetute azioni per opere vandaliche sono sotto gli occhi di tutti.
Perché allora non organizzare nelle scuole lezioni con accaniti fumatori, alcolisti, ludopatici, tossici, ladri, anoressici ecc. ecc. tutti che garantiscano però, a parole di essersi “redenti”.