Imbrattati piazza D’Annunzio, via Manzoni, Mercato Vecchio e S. Maria in Colle Favero: «Chi vede i vandali in azione chiami subito, li obbligheremo a pulire»
Writer scatenati in città il sindaco mette la “taglia”
Imbrattati piazza D’Annunzio, via Manzoni, Mercato Vecchio e S. Maria in Colle Favero: «Chi vede i vandali in azione chiami subito, li obbligheremo a pulire»
MONTEBELLUNA Writer in azione prima in piazza D’Annunzio e in via Manzoni contro panchine e lampioni; poi, armati di bomboletta spray e pennarello, hanno colpito panchine e lampioni a Mercato Vecchio. E ieri altre scritte, questa volta riconducibili a un innamorato sulla scalinata monumentale che porta alla seicentesca chiesa di S. Maria in Colle. È tornato l’allarme vandali in città. Da tempo sembrava che fosse cessato il fenomeno. Non comparivano più nuove scritte dopo gli anni in cui tanti muri erano stati imbrattati. Ma in questi ultimi giorni gli imbrattatori sono tornati in azione. Sigle illeggibili nelle panchine di piazza D’Annunzio, qualche messaggio offensivo sui lampioni di Mercato Vecchio, messaggi amorosi nella scalinata monumentale. E di fronte ai riacutizzarsi del fenomeno il sindaco Marzio Favero lancia un appello ai cittadini perché segnalino prontamente se vedono qualche imbrattatore in azione. «Ho chiesto ai carabinieri e alla polizia locale di innalzare il livello di controllo, li ho allertati in modo da stroncare sul nascere in riaccendersi di questi atti di vandalismo», afferma il primo cittadino, «Ma serve soprattutto la collaborazione dei cittadini, che per primi dovrebbero segnalare questi atti. Il territorio è troppo vasto perché le forze dell’ordine possano controllare tutto. Invito i cittadini, se vedono qualcuno con bomboletta spray o pennarello imbrattare, di segnalarlo subito alle forze dell’ordine e nel caso si allontanino poi in moto o in auto di prendere il numero di targa». Intanto, per cercare di individuare gli ultimi imbrattatori, si stanno analizzando le riprese delle telecamere della videosorveglianza sparse nel territorio. E se vengono individuati? «Faremo fare loro un’opera utile di pulizia del territorio» afferma il sindaco, «Queste persone non si rendono conto che le conseguenze dei loro atti di vandalismo ricadono sulle persone che devono subire questo degrado e sul Comune che deve utilizzare il proprio personale per pulire dove loro sporcano. Mi chiedo dove sia la soddisfazione nel compiere questi gesti di vandalismo, in cui la componente politica è uguale a zero ma la componente di maleducazione è a 100. Per fortuna che a fronte di pochi vandali in città ci sono tanti volontari che vanno a pulire dove gli altri sporcano, che vanno a raccogliere i rifiuti abbandonati dagli altri, che vanno ad aiutare chi ha bisogno».
Articolo di di Enzo Favero apparso su LA Tribuna di Treviso il 26 aprile 2014
Donato Paolucci
1 maggio 2014 at 22:32
Perdonate l’ignoranza, ma in Italia non c’è ancora una legge che equipari il reato a quello di associazione a delinquere, giusto? Ho sentito parlare di una sentenza in cui un giudice ha fatto questa equiparazione, ma non c’è una vera e propria legge, e questo è il motivo principale per cui le nostre città sono le più imbrattate d’Europa. Correggetemi se sbaglio, sto cercando di capire perché le nostre città sono in balia di questi lobotomizzati nell’impunità più assoluta. Grazie.
Andrea
2 maggio 2014 at 01:04
Il reato d’imbrattamento è rubricato nell’art.639 del codice penale. L’associazione a delinquere è un aggravante al reato non è un’equiparazione. Il soggetto attivo del reato può essere chiunque. Occorre però che il reato sia commesso da almeno tre persone accordatesi tra loro, che sono puniti per il solo fatto di appartenere all’associazione, indipendentemente dalla commissione o meno dei delitti contemplati dal programma di delinquenza.Le nostre città sono così perchè le forze dell’ordine considerano questo tipo di reato minore rispetto ad altri, il megistrato quando deve giudicare questo tipo di reato tende a non punire l’autore considerando svariate attenuanti, l’opinione pubblica è fondamentale rassegnata e impotente di fronte agli imbrattamenti. Uno dei motivi per cui esistiamo come associazione di cittadini volontari, è studiare il fenomeno e delineare una chiara strategia per ridimensionare il graffitismo vandalico. Servirebbero poche azioni, ma condivise da tutti, per arrivare ad avere le nostre città più pulite. Senza una vera strategia non ci sarà mai soluzione.