Da Tex ad Asterix a Topolino un progetto di decorazione a tema per tener lontani gli imbrattatori “La nostra speranza è che i writer riconoscano il valore del disegno e rispettino la facciata”
UN MURALES d’autore per combattere i vandalismi. L’iniziativa di “WOW Spazio Fumetto”, museo dedicato al mondo dei comics che si trova in viale Campania 12, è un tentativo di preservare la facciata dell’edificio – una storica palazzina degli anni Venti cheè stata prima autorimessa tramviaria ATM e poi sede della Fabbrica Motta – dal degrado e dalle tag. L’idea è quella di inserirsi nelle pieghe di quel codice non scritto che i writers tendono a rispettare, dove la prima regola impone a chi scorrazza per la città con una bomboletta in mano di non sporcare o taggare i muri con opere di street art o disegni altrui se sono ben fatti.
Il progetto di decorazione della facciata che andrà a ricoprire gli spazi attualmente imbrattati è stato disegnato dall’illustratore Federico Pirovano. Prevede la realizzazione di 44 personaggi scelti ripercorrendo tutta la storia del fumetto italiano e internazionale: da Tex ad Asterix, da Mandrake a Corto Maltese, da Cocco Bill a Dylan Dog, da Topolino a Spider-Man.
«Fin dall’inzio avevamo pensato di fare questa decorazione esterna- spiega Luigi Bona, presidente della Fondazione Franco Fossati (che gestisce il museo) e direttore dello spazio WOW – ma il progetto poi si era arenato, anche per mancanza di fondi. Ora però le condizioni del muro sono davvero pessime e abbiamo deciso di partire. La nostra speranza è che i writer riconoscano il valore del disegno e rispettino la facciata più di quanto non facciano adesso.
Oggi il muro del museo appare come un’accozzaglia di firme, frasi e scritte oscene». Prima di partire con il lavoro di decorazione della facciata si dovranno pulire le pareti con una idropulitrice, per poi passare alla stesura di una speciale pellicola che permetterà l’attecchimento dei colori. Dopo la decorazione, infine, si dovrà fare un passaggio con un prodotto fissante per rendere l’opera il più stabile possibile.
Il prezzo dell’intera operazione è di 5mila euro, soldi che il museo ha deciso di raccogliere attraverso il crowdfunding, ovvero tramite i contributi di chi vorrà finanziare l’idea. «È una forma di azionariato diffusoaggiunge Bona – che consente a tutti di partecipare e condividere un’iniziativa precisa. Non chiediamo solo soldi perché altrimenti non ce la facciamo economicamente, ma perché pensiamo sia una buona idea coinvolgere i cittadini e chi ama il museo». I contributi saranno raccolti tramite la piattaforma web Eppela e si aggiungeranno alla sponsorizzazione tecnica di un’azienda privata che provvederà a fornire i colori necessari per dipingere più di 100 metri quadri di muro. I lavori per realizzare il murales partiranno il 3 maggio e dureranno fino al 31 maggio. E saranno accompagnati da eventi pubblici, concertie happening culturali. PER SAPERNE DI PIÙ www.museowow.it
Articolo di LUCA DE VITO apparso il 29 aprile 2014 su La Repubblica
Zogno
22 maggio 2014 at 22:08
Finalmente dopo anni di scempio….peccato che sia un gravissimo problema che attanaglia tutta Milano, ma decisamente sottovalutato dalle autorità competenti