BUSTO ARSIZIO – Martedì sera in consiglio comunale è arrivato il via libera all’inserimento in bilancio della spesa di 21mila euro che l’amministrazione dovrà rifondere agli autori del monumento di piazza Galimberti, che come sentenziato dalla corte d’appello di Milano era stato «deturpato» dall’aiuola realizzata dalla società Mapa Srl, titolare dell’agenzia viaggi di via Pozzi “Cicogne blu”, che aveva piazzato delle cicogne e dei motivi balneari nell’area verde che si affaccia di fronte alle sculture. Antonio Pecchini e gli altri riceveranno 21mila euro, ma oggi la loro opera d’arte, che la giustizia ha ritenuto fosse stata deturpata da un’aiuola non intonata con il monumento ai caduti sul lavoro, è imbrattata dai graffiti. Così l’assessore leghista ai lavori pubblici Paola Reguzzoni si rivolge alla sensibilità dei professionisti, chiedendo loro di «utilizzare almeno una parte dei soldi che riceveranno per cancellare i graffiti dal monumento», anche perché sarebbe stato certamente «più proficuo spendere quei 21mila euro per rimettere in ordine la piazza». Intanto il capogruppo della Lega Nord Francesco Speroni insiste nel far notare e contestare la scelta del Comune di «non presentarsi con il proprio legale al processo d’appello, pur avendo avuto ragione nella sentenza di primo grado». Così facendo, palazzo Gilardoni non potrà nemmeno ricorrere in Cassazione. «Se qualcuno in questa vicenda ha sbagliato, dovrà pagare sarà la Corte dei Conti a stabilirlo». Anche perché a quanto pare i 21mila euro sono interamente a carico del Comune.
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