I volontari Accanto ai residenti, questa volta, sono scesi in campo anche pittori e scultori della zona
MILANO – Terzo grande cleaning nel quartiere Greco. Dopo le vie Varanini e Auxilia, ieri mattina i residenti hanno organizzato un intervento di rimozione radicale delle tag che rendevano irriconoscibile la via Nicola D’Apulia.
L’obiettivo dell’Associazione 4Tunnel, che ha organizzato la giornata, in accordo con i condomini della via, è di ripulire tutte le strade che confluiscono su piazza Morbegno, riportando a nuovo le facciate (molte in materiale lapideo). Questa, infatti, è una delle piazze che ha fatto guadagnare al quartiere il soprannome di Piccola Parigi ma che, oggi, è abbandonata al degrado, luogo di spaccio e traffici notturni, cresciuti a dismisura dopo la desertificazione commerciale del quartiere, coincisa con il progressivo svuotamento dei Magazzini Raccordati, l’immenso spazio sottostante il Rilevato ferroviario.
Accanto ai residenti, questa volta, sono scesi anche artisti famosi, che nel quartiere, sin dagli anni Settanta, hanno fatto base con i loro studi. Tra loro lo scultore Alberto Ghinzani, attuale direttore del Museo della Permanente, che ha preso pennello e vernice e indossato la tuta bianca protettiva. Solidali nell’impresa faticosa anche il pittore Sandro Martini ed Emilio Isgrò, insieme a Grazia Varisco, co-fondatrice, all’inizio degli anni 60, del Gruppo T di Milano, all’avanguardia delle ricerche artistiche.
La via Nicola D’Apulia, un tempo, si chiamava via degli Artisti. «Questo quartiere, che era la zona urbana del borgo di Greco – spiega Irma Surico, presidente dell’Associazione 4Tunnel – era anche un quartiere di artigiani e commercianti. In via Soperga, fino a non molto tempo fa, c’era ancora la fonderia, dove fusero le porte del Manzù per San Pietro in Vaticano». Su piazza Morbegno s’affacciano palazzi Liberty e Decò e l’edificio del Terragni, esponente del razionalismo del Ventennio. Sottoscrivono la battaglia per riportare a nuovo il quartiere altri artisti, come Fausta Bonfiglio, ceramista e scultrice, e la pittrice emergente Tiziana Grassi. «Nostro obiettivo è riportare al centro degli itinerari turistici la zona», conclude Surico. Intanto, prosegue la raccolta firme che chiede il restauro e la valorizzazione del Rilevato Ferroviario e che vede tutte le associazioni, i comitati e anche i gruppi politici di Zona 2 schierati contro Grandi Stazioni.
Articolo di Paola D’amico apparso sul Corriere della Sera dell’1 giugno 2014
Giovanna Ponti
2 giugno 2014 at 05:06
Bene, bravi è importante che, finalmente, siano anche artisti lungimiranti a scendere nelle strade e pulire. Tocca a loro, che hanno autorevolezza, eliminare un po’ di aria fritta e tossica, fatta di parole, che ruotano intorno ai graffitari.
Era tempo che chi rispetta l’arte esprimesse una posizione, decisa e precisa, di contrasto per le immonde schifezze che deturpano tutto. Robaccia che in troppi, in totale malafede, tentano di far passare per “bisogno di esprimersi artisticamente dei giovani”. Ed è falsissimo. Giovanna P.