FOLIGNO – Giro di vite del Comune contro chi imbratta muri ed edifici pubblici. Intanto altri 5mila euro sul piatto per rimuovere le scritte
Giro di vite dal parte del Comune di Foligno su scritte e graffiti non autorizzati sugli edifici e i muri pubblici della città che a breve, in buona parte, verranno rimossi. Un provvedimento doveroso ai fini della salvaguardia del decoro urbano visto il proliferare di scritte e imbrattamenti vari ai danni anche di costruzioni e monumenti di valore storico e culturale. Ammonta a 10mila euro la cifra complessiva prevista per compiere la ripulitura degli spazi danneggiati, tuttavia almeno stando alla delibera appena emanata dagli uffici tecnici del Comune, per ora la cifra che verrà impegnata a favore di Fils – che si occuperà delle opere di ripulitura – sarà di 5mila euro. Un problema che puntualmente ogni anno fa capolino tra le voci di bilancio del Comune. Perché sembra proprio che i colpi di vernice non bastino a placare la mania di scrivere e imbrattare i muri. Un esempio per tutti è quello che riguarda il sottopassaggio che collega il Plateatico al polo scolastico degli istituti superiori della città. In questa sede più volte sono stati operati provvedimenti di verniciatura, ma a poco è servito visto che le pareti da anni risultano quasi totalmente imbrattate. Proseguendo lungo il vialetto che separa il liceo scientifico dal liceo classico e avvicinandosi al parco degli Orti Orfini la situazione non cambia.
Scritte un po’ ovunque. Brani di canzoni, dediche d’amore, firme ma anche frasi d’incitamento all’odio razziale. Anche piazzetta Santa Angela, frequentata da sempre da molti giovani, non è immune da questo problema. Quadro analogo in molti vicoli del centro storico. Anzi qui, in tempi recenti, qualcuno aveva addirittura imbrattato le pavimentazioni nuove di zecca. Un danno che il Comune di Foligno ha poi provveduto a riparare in tempi celeri. Spostandosi in periferia, le condizioni sono pressoché le stesse. I quartieri residenziali dell’Agorà, di Sportella Marini e di Prato Smeraldo ne sono lo prova. Infine basta continuare in direzione San Giovanni Profiamma per giungere al Parco fluviale Hoffmann dove graffiti e scritte, ormai da anni, a malincuore sono di casa. Un quadro tutt’altro che allettante e che stimola diverse riflessioni, tra cui quella che forse la soluzione al problema, va rintracciata, non solo nella periodica riverniciatura, ma anche in pene più severe che servano d’esempio agli imperterriti trasgressori. Teppisti Ecco come vengono ridotti i muri della città da ragazzi armati di bombolette e maleducazione Dal centro alla periferia compaiono scritte ovunque: messaggi d’amore ma anche testi di canzoni, disegni e persino frasi d’incitamento all’odio razziale
Articolo di Susanna Minelli apparso sul Corriere dell’Umbria del 2/07/2014
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