NARDÒ – IL PARROCO HA AVVISATO PRONTAMENTE IL VESCOVO E IL COMMISSARIATO DI POLIZIA
Violata nottetempo la linda chiesa delle Cenate, diventata all’improvviso una bacheca per manifestare il disagio mentale di qualcuno. Due i messaggi scritti con lo spray rosso sulla facciata, ai lati del portone d’ingresso: uno dice «più case e niente chiese» mentre l’altro che «qualunque religione uccide la ratio». Nemmeno tanto scontati, se vogliamo, ma improntati ad una sorta di filosofia di vita di qualc u n o. Inspiegabile il motivo dell’attacco dell’anonimo writer al tempio anche se gli edifici sacri sono spesso la lavagna per i raid vandalici dei graffitari. Ne sanno qualcosa le bellissime, ma chiuse al culto, chiese dell’Incoronata, della Carità e della Madonna della Rosa. Ieri mattina i primi ad accorgersi dell’atto di vandalismo sono stati i fedeli e i “pendolari” tra le zone di mare e la città. Il parroco, don Tommaso Tamborrini , ha prontamente avvisato il vescovo Filograna dell’accaduto e anche molti fedeli (la parrocchia è frequentata da tanti residenti della zona Cenate e Lissandri ma molto amata anche dai neritini “di città”) hanno partecipato al sacerdote il dispiacere di quanto accaduto. Il parroco ha immediatamente incaricato una impresa di pulizie e pitturazioni per coprire lo scempio in poche ore. Dell’accaduto è stato avvisato anche il locale commissariato di polizia i cui agenti hanno effettuato i rilievi e condurranno le indagini che, per la verità, è difficile che possano portare alla scoperta dell’anonimo e impegnato “messaggiatore”.
Foto: NARDÒ Le scritte farneticanti sulla facciata della chiesa delle Cenate
Articolo apparso su La Gazzetta del Mezzogiorno il 2 luglio 2014
Enrico
5 luglio 2014 at 17:25
Purtroppo, fenomeni come quello della chiesa di Cenate accadono anche a mille chilometri di distanza, parlo di Bergamo, la mia città, ove già a metà anni ’90 si vedevano molto diffusamente, scritte identiche a quelle trovate a Cenate, frutto di codardi e inetti che vagheggiano atti di eroismo da 4 soldi, in quanto i veri comunisti di 60 anni fa,almeno, avrebbero avuto coraggio di firmarsi alla luce del sole, nell’esporre le proprie idee, non di certo si sarebbero mossi di notte come la faine. E poi, se è vero che QUALUNQUE religione uccide la ragione, bisognerebbe invitare il vandalo di Cenate a scrivere le stesse cose su qualche moschea, magari in paesi islamici a regime politico/religioso, dove se vieni sorpreso a rubare una caramella ti tagliano le mani.
Frequento Nardò e Cenate da 4 anni e penso che l’episodio sia solo la bravata di qualche povero adolescente che non ha mai avuto Genitori con la “G”, ma solo “procreatori”.
Consiglierei a quel poveraccio di vandalo, di leggersi un libro dei primi anni ’90 dell’ ANED (Ass.Italiana ex Deportati), dal titolo : “Bergamaschi nei campi KZ”. Il libro contiene molte testimonianze di gente che è stata deportata in campi di concentramento SS della Seconda Guerra, testimonianze che ogni autore ha pubblicato firmandosi con: nome, cognome , indirizzo e numero di telefono; questo è il coraggio di dire le cose col rispetto di dirle sulla carta, senza obbligare nessuno a vederle e senza danneggiare muri. Questi, semmai, sono eroi.
Enrico Gnata – Bergamo.