COMO – L’attraversamento sotterraneo del quartiere, infatti, è stato scelto dalla giunta come una delle zone da destinare ai ragazzi che si iscrivono ad un apposito albo – istituito in via sperimentale per un anno – e che ha lo scopo di dare un nuovo volto, più colorato, alle aree degradate della città. Niente scritte volgari, tag insignificanti o scarabocchi, però: sui muri del sottopassaggio di Monte Olimpino ci sarà spazio solo per vere e proprie espressioni artistiche, i cui autori saranno scelti da una apposita commissione composta da esperti di arti visive, tra i quali figurano docenti del Setificio e dell’accademia di belle arti Aldo Galli ma anche i volontari dell’associazione Per Como Pulita. «L’obiettivo – avevano infatti spiegato da Palazzo Cernezzi – è quello di valorizzare una forma d’arte e di segnare una rottura con quello che è solo vandalismo». La notizia fa storcere il naso a più di una persona. «Speriamo in bene, qua di problemi ce ne sono già abbastanza – dice un residente – non vorrei che lasciare così tanta disponibilità a queste persone porti altri disagi. Basta vedere la lotta che avevano iniziato in centro, scrivendo sui monumenti». Ma il sottopasso di Monte Olimpino non è l’unico spazio che sarà aperto alla street-art. I ragazzi infatti avranno a disposizione anche tutti e quattro i sottopassaggi della via Napoleona, quello di via Borgovico, il muro esterno della palestra di via Magenta ed i muri di recinzione via Stazzi e via Somigliana. Chiudono la lista i bagni dei giardini di via Anzani e via Traù a Tavernola, i bagni ed il muro di quelli di via Leoni ed il muro di cinta del magazzino di via Valleggio. • S.Fac.
Articolo apparso su La Provincia di Como l’11 luglio 2014
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