BERGAMO – Lotta ai vandali Il progetto di reintrodurre le lezioni in classe, è condiviso da centrodestra e centrosinistra, che però invece di collaborare litigano tra di loro sulla primogenitura A Treviglio sindaco e Pd si contendono l’idea Pietro Tosca
L’ondata di vandalismi che ha colpito Treviglio nelle ultime settimane spinge il mondo politico cittadino a chiedere il ritorno delle lezioni di educazione civica, lanciando proposte e progetti perché nel prossimo anno scolastico la materia, soppressa da 20 anni, recuperi un proprio spazio autonomo. È un sentire comune e trasversale che però non riesce a superare gli steccati di partito. Così il sindaco (di centrodestra) Giuseppe Pezzoni e il segretario del Pd Erik Molteni si stuzzicano via Facebook su a chi spetti la paternità dell’iniziativa lanciando ognuno una sua proposta.
A Treviglio è forte l’allarme teppismo dopo che nelle ultime settimane la città è stata più volte al centro di episodi di danneggiamenti. Ci sono stati i writer che armati di bomboletta hanno imbrattato i muri di metà centro storico, prendendo di mira in particolare il Collegio degli Angeli, dove sono intervenuti i genitori a finanziare la pulitura delle facciate. Poi è toccato all’arena estiva di «Fuori al cinema» dove la notte del 13 agosto ignoti con un coltello hanno aperto un buco di oltre due metri nel telone utilizzato come schermo per le proiezioni. Infine la scorsa settimana un gruppo di giovani è stato sorpreso a scorrazzare nell’ex Upim.
Già dopo il danneggiamento del telone il sindaco Pezzoni aveva preso una posizione dura contro i vandali, mettendo in evidenza la necessità di una nuova educazione civile. «Mi colpisce la gratuità di un gesto riprovevole – aveva sostenuto Pezzoni -. Succede, purtroppo, anche con i parchi pubblici, dove i giochi e gli arredi, disponibili alla fruizione di tutti, diventano oggetto del “divertimento malato” di pochi. C’è da recuperare l’indignazione nei confronti di chi oltraggia le sane regole del buon senso e della civile convivenza; c’è da riprendere un percorso di “educazione civica” (così la chiamavano a scuola, ai miei tempi) che veda protagonisti tutti i cittadini, indipendentemente dall’età».
Una presa di posizione a cui ha fatto seguito quella del segretario trevigliese del Pd Erik Molteni che, sempre tramite social network, ha lanciato la proposta di un impegno diretto dei politici per dare il buon esempio. «Gli atti vandalici accaduti in città nelle ultime settimane mi preoccupano – spiega -. Fanno parte di un problema generale in cui inserirei anche la denuncia del presidente della Cassa rurale Gianfranco Bonacina in merito alle possibili infiltrazioni malavitose sul nostro territorio. All’inizio degli anni Novanta, con un’infelice decisione, l’allora ministero della Pubblica istruzione decise di abolire l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole italiane. Credo che la classe politica locale debba raccogliere la sfida e trovare una modalità con cui riportare, almeno a Treviglio, tale insegnamento. Al di là delle singole appartenenze credo che come opera di volontariato gli esponenti politici dovrebbero mettersi a disposizione delle scuole cittadine per degli incontri.
Non solo per spiegare come funzionano le istituzioni ma anche per cercare di infondere nelle nuove generazioni la passione per l’impegno pubblico che è sempre più raro. Sicuramente il discorso si deve allargare a tutti i cittadini e per questo fine si possono sfruttare le nuove tecnologie didattiche e dare il via anche a concorsi cittadini dedicati al civismo».
Un’uscita che ha portato il sindaco ad anticipare i contenuti del piano di integrazione allo studio che la Giunta discuterà tra due settimane. «Il Comune non può imporre materie scolastiche – chiarisce Pezzoni – ma mettendo a disposizione dei fondi delle scuole può cercare di offrire delle proposte. Questo è l’intento del piano biennale che approveremo a breve in cui cerchiamo di ricucire in un disegno organico una serie di iniziative già in atto come lo studio della costituzione e il percorso alla cittadinanza. La novità in più rispetto al passato sarà che i fondi non saranno distribuiti alle scuole solo in maniera pro capite ma una parte sarà assegnata in base alla partecipazione a questi progetti. Inoltre stiamo studiando delle iniziative per le prime due classi delle superiori con concorsi a tema. Qui chiederemo però agli altri Comuni di partecipare». Un’uscita che ha toccato nel vivo il segretario del Pd:«La mia era una proposta di aprire un tavolo comune e lavorare insieme – spiega – ma vedo che non c’è voglia di andare in questo senso».
Articolo apparso il 27 agosto 2014 sul Corriere della Sera
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