È facile osservare le “tracce d’arte” scaricate addosso alla carrozzeria di un treno locale, Rovigo-Adria, in attesa di ripartire dalla stazione centrale di Rovigo. Se si vuole avere un po’ d’immaginazione scenografica… basterebbe in queste circostanze chiudere gli occhi per un momento… immaginando appunto di essere in una delle grandi città metropolitane statunitensi come New York, dove sembra normale assistere a queso tipo di “opere viaggianti” firmate dai più spericolati e disinvolti writers della “grande mela”. Invece ci ritroviamo nel capoluogo polesano al cospetto di un brutto quadro d’autore che parla di degrado e vandalismo urbano… Non se ne può davvero più di questo continuo imbrattamento dei graffittari in ogni luogo delle nostre città! È assolutamente arrivata l’ora di cambiare registro, e di adottare tutte quelle misure atte a prevenire ed a punire questi atti irresponsabili di teppismo ambientale-urbano,soprattutto per preservare il decoro dovuto alle stazioni ed alla storia dei centri storici afflitti e feriti dai colpi delle bombolette spray. Sono danni inflitti non solamente a livello d’immagine che spesso disorienta persino i turisti non ancora assuefatti come invece molti residenti ormai rassegnati nell’aver perso ormai parte dell’indignazione, ma che creano soprattutto notevoli danni economici che paga poi l’intera collettività! Senza contare poi che un tempo le stazioni ed i treni erano quei luoghi anche un po’ romantici che facevano sognare viaggi ed avventure per il mondo; oggi invece, di fronte a questo scempio, sembra di vivere un triste ed avvilente incubo. Per questo è giusto riportare quell’armonia cancellando quegli orrendi pastrocchi dal paesaggio comune.
Lettera di Massimo Camporese pubblicata su Il Gazzettino il 6 settembre 2014
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