Torino – Nove antagonisti sono stati condannati alla pena di sette mesi di carcere per l’occupazione, avvenuta durante il mese di gennaio del 2010, di uno stabile a Torino che ribattezzarono poi “L’Ostile”. L’accusa al processo è stata sostenuta dal pubblico ministero Antonio Rinaudo, che ha contestato anche il reato di deturpamento per le scritte e i murales (con la caricatura di un esponente della Lega Nord) lasciati sui muri di un palazzo di fronte. Inutilmente la difesa ha sostenuto che non erano punibili in quanto “opere dell’ingegno”. Durante la requisitoria tenuta ieri mattina in aula, il magistrato, citando fra l’altro una sentenza pronunciata di recente dal tribunale di Milano relativa al writer Davide Bros, esponente della “street art” italiana, ha spiegato che in questo caso prevale la natura del supporto su cui si esercita l’azione, sottolineando che gli autori, se avessero davvero voluto sfogare le loro pulsioni artistiche, avrebbero potuto aderire al progetto Murarte del Comune di Torino, che prevede appositi spazi per l’attività del writing.
Articolo apparso su CronacaQui di Torino il 28 ottobre 2014
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