PIEMONTE – In Germania funziona così: se un cittadino aiuta le forze dell’ordine a fermare un vandalo che sta danneggiando un treno o una stazione, riceve un premio di 600 euro. La cifra sarà diversa, e senza dubbio inferiore, ma anche il Piemonte vuole consegnare una ricompensa a chi agevola la giustizia. Una taglia, come avveniva peri banditi nel Far West. L’ultimo episodio è di due giorni fa, quando qualcuno ha svuotato l’estintore a bordo di un treno della Torino-Cuneo. Sono arrivati i tecnici, hanno fermato il convoglio. Quelle del Cuneese sono le linee più colpite dai vandalismi: dall’inizio di novembre è successo 23 volte, nonostante si concentri qui il 40 per cento dei controlli della polizia ferroviaria.
Vetri spaccati, porte interne danneggiate, sedili tagliati e tutto il catalogo degli atti vandalici che si possono compiere a bordo di una carrozza. Una situazione che sta diventando insostenibile, tanto che l’assessore ai Trasporti Francesco Balocco ha chiesto che si riunisca presto un comitato di sicurezza con le prefetture e le questure di Torino e Cuneo, perché oltre a graffiti e danni stanno crescendo anche le aggressionia passeggerie controllori, soprattutto di sera.
Il problema riguarda comunque tutte le linee e tra i più colpi ti, oltre ai treni per Cuneo, ci sono i collegamenti verso la Valsusa, dove nel mirino sono soprattutto le stazioni. Trenitalia spende ogni anno 2 milioni e mezzo per riparare vetri, sedili, estintori e ripulire dai graffiti i treni piemontesi,e altri 250mila se ne vanno per sistemare gli arredi e le macchinette obliteratrici nelle stazioni, periodicamente messe fuori uso. Senza contare i «danni collaterali», i treni fermi per riparazioni e soppressioni e i ritardi che ne derivano. «Non è tollerabile che un intero sistema ferroviario sia messo a repentaglio da bande di teppisti – sostiene l’assessore Balocco – e che a pagare siano i pendolari».
Il premio per chi contribuirà ad identificare i responsabili di atti vandalici potrebbe essere recuperato dal fondo delle penali che in base al contratto ogni anno la Regione contesta a Trenitalia: per il 2013 valgono 12 milioni, anche se serviranno in gran parte a chiudere i conti ordinari. «Stiamo valutando con Trenitalia la possibilità di destinare risorse per creare un fondo a tale scopo- spiega l’assessore – anche perché i soldi che Trenitalia spende per riparare i treni potrebbero essere risparmiati se si favorisce un comportamento virtuoso». Dalle Ferrovie si limitano a dire che la questione dovrà essere discussa all’interno del contratto. La formula potrebbe essere quella di concedere a chi fa una segnalazione «efficace» uno sconto sull’abbonamento o sui biglietti ferroviari, un po’ sulla falsariga di quanto avveniva con il bonus concesso in caso di ritardio disservizi.A questo proposito sono in continuo aumento le segnalazioni sul sito internet voluto dalla Regione per raccogliere le lamentele dei pendolari: ne sono arrivate già 1450 a poco più di un mese dall’apertura.
Articolo di MARIACHIARA GIACOSA pubblicato il 20 novembre 2014 su La Stampa
Elisabetta Sciscenti
25 novembre 2014 at 23:31
Citiamo spesso la Germania come modello da imitare: facciamolo su questo versante, senza se e senza ma!!