VARESE – La via dimenticata. E’ così che a Riccardo Contini piace definire via Robbioni dove, all’altezza del civico 2, è proprietario di un intero stabile. Proprio da lì infatti, sporgendosi da qualsiasi balcone, è possibile ammirare la facciata di Palazzo Estense in tutto il suo splendore. Peccato che, per chi rivolga lo sguardo in giù, sulla strada centralissima e a pochi passi dal centro storico, lo scenario che si offre alla vista sia di tutt’altra natura. Muri imbrattati dai writers, cumuli di spazzatura abbandonata qua e là, saracinesche abbassate, recinzioni e reti di sicurezza che sono solo il ricordo di un cantiere mai nato. Il progetto della rinascita della galleria antistante, un tempo fiore all’occhiello del commercio varesino, sede di diverse attività commerciali, negozi, studi di professionisti e persino di partiti, pare del tutto naufragato dato che, dopo il passaggio di proprietà dello stabile e relative pertinenze in mano ad un milanese, nessuno si è mai presentato per il previsto restyling. Che il progetto d’opera sia risultato troppo oneroso? Purtroppo questo non è dato sapere, sicuramente però, se progetto c’è mai stato, tale è rimasto solo sulla carta. Ed è così che la Galleria Robbioni, situata a pochi metri dal Comune, vicino alle Poste e agli uffici dell’Inps, giace da anni in uno stato d’oblio, «addirittura ridotta ad una sorta di Bronx- commenta Contini-, rispetto al quale nessuno interviene». In effetti, a farsi un giro, non si può che constatare con rammarico che le vetrine della storica Libreria Veroni sono annerite da polvere e ragnatele, imbrattate dai disegni dei graffitari e l’ingresso è diventato una sorta di pattumiera dove depositare lattine e quant’altro. Altro che “profumo di carta”, adesso c’è solo quello della spazzatura. Poi, poco più avanti, ancora si intravede l’insegna della Cartolibreria, mentre tutto il resto è cantierizzato, in attesa di migliorie che sono ferme al palo da un paio d’anni. Stesso dicasi per il bar all’angolo, anche questo morto e sepolto da tempo, fino ad arrivare al desolante scenario della galleria, all’interno ormai completamente desertificata. Ovunque si guardi, macerie, vetri rotti, quel che resta delle insegne che furono, tubi e fili penzolanti, insomma in una parola il degrado assoluto. Contini sollecita dunque il Comune «ad intervenire, anche se mi rendo conto che non è possibile fare un’azione diretta, trattandosi di proprietà privata». L’assessore alla Tutela ambientale Stefano Clerici, che peraltro abita proprio nella via “incriminata”, conferma di essersi già mosso in tal senso: «E’ già stata inviata diffida formale ai proprietari, i cui estremi saranno a breve depositati in Procura. Altro purtroppo non possiamo fare». Giovedì 27 la Commissione Ambiente sarà chiamata ad analizzare la proposta avanzata dal consigliere Andrea Chiodi, volta a ridurre i tributi locali ai soggetti, singoli o associati, che realizzeranno interventi di decoro urbano. Una proposta che, se venisse accolta, potrebbe forse contribuire a ridurre il degrado, in forza dell’«aiutino», in questa come in tante altre strade cittadine.
Articolo di Monica Toso pubblicato su La Prealpina il 20 novembre 2014
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