NELLA COLLINETTA CHE UNA VOLTA OSPITAVA L’EX PISTA DA MOTOCROSS
PONZONE. (Biella) – Un bosco interamente imbrattato tra le frazioni di Cereie e Ponzone a Trivero dove sono stati trovati fusti con disegni volgari realizzati con vernice spray di colore rosso e blu. A notarlo Mirella Giovinazzo, consigliere comunale in paese, che ha immortalato lo scempio durante una passeggiata. «Stavo facendo una camminata quando lungo il sentiero ho trovato numerosi alberi colorati di rosso e blu – racconta -. Uno spettacolo indecoroso, al di là delle frasi e delle raffigurazioni volgari che sono state impresse». Un danno anche per il tronco che assorbe sostanze nocive. L’area si trova proprio nei pressi dell’ex zona di motocross dove c’è una pianetta, qui qualcuno si è divertito a imbrattare le piante senza alcun rispetto per l’ambiente. E’ una zona lontana dal paese, accessibile soltanto a piedi o in mountain bike. «Non ci sono parole per descrivere quanto successo – spiega indignata -, ormai non si accontentano dei muri. Devono rovinare anche l’ambiente, è stata un’azione fatta apposta. Non è un sentiero di grande passaggio». Il problema imbrattamento a Ponzone riguarda anche l’area del mercato coperto dove ormai non c’è più neppure un metro quadrato di muro libero, tutta la superficie è occupata da scritte oscene e graffiti assurdi dando un senso di sporco in un’area pubblica che le associazioni utilizzano spesso per organizzare eventi o feste. Il Comune aveva tentato anche di recuperare questo angolo di paese prendendo parte a un bando regionale sulle aree mercatali, ma il progetto non è stato finanziato. E dire che la zona boschiva tra Cereie e Ponzone nell’ultimo periodo è stata recuperata grazie a un’opera di pulizia portata avanti dagli operai forestali della Regione che hanno sistemato l’ex area da motocross, portando via centinaia di vecchi pneumatici utilizzati per la pista. Ora è stato realizzato un bosco dove i bambini della vicina scuola elementare di Ponzone possono recarsi con le insegnanti per effettuare laboratori. In realtà l’ambiente l’hanno scoperto anche i vandali, a modo loro ovviamente. L’episodio è stato comunque segnalato sperando che si possa fare luce sui responsabili. «Non ho potuto fare altro che fotografare gli alberi imbrattati – spiega -. Purtroppo manca una educazione di base. Quando ero ragazzina io si andava per i boschi, ma si giocava: non ci sognavano di portarci dietro gli spray per fare danni. E’ una questione di mentalità ed educazione».
Articolo di Matteo Pria pubblicato il 26 novembre 2014 su La Stampa
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