Potenza e i volontari della «cura»

POTENZA- LA CITTÀ GENTILE PROGETTO PILOTA DI CURA URBANA

Piante e pennello per il maquillage del centro con «Scegli un vicolo e fallo vi ve re »

Potenza ha bisogno di chi le vuole bene. La sfida di quattro donne del centro comincia a dare i primi frutti. Antonella Cutolo, Patrizia Mancino, Carmela Nigro e Cinzia Trotta hanno presentato infatti, nei giorni scorsi, il progetto-pilota «Scegli un vicolo e fallo vivere» che si propone di «sensibilizzare i potentini a prendersi cura di un pezzo di centro cittadino» e a restituirlo a una condizione di decoro. I vandalismi, le brutture, la sporcizia, le lordure di pietre e muri con graffiti dalle improbabili velleità artistiche o dalla dichiarata vocazione goliardica o oscena possono essere sanati solo con un’at t e n z i o n e condivisa. Per riconoscere a questa città, e – in questo caso – al suo centro, il rispetto che si merita. «Le risposte – fanno sapere le organizzatrici – stanno arrivando in maniera incoraggiante». Così le protagoniste del progetto di rinascita urbana stanno proseguendo la loro opera: hanno cominciato a recuperare vasi in disuso di proprietà comunale, ad acquistare nuove ciarle, insieme a piantine e a eder e. In collaborazione con il colorificio potentino di Giovanni Lamorte, è stato invitato in città l’inge gnere Paggini, di Arezzo, tecnico del centro Cir (Chimica italiano restauro) che ha utilizzato un particolare prodotto (ecologico, a base d’acqua) sui muri imbrattati da scritte e altri segni. Si tratta di un prodotto già utilizzato, pare con successo, su muri e pietre di città come Bologna, Firenze e Roma. Gli angeli della ripulitura si sono messi all’opera e sperano che i risultati siano all’alte zza delle aspettative. L’attività di maquillage del progetto «Scegli un vicolo e fallo vivere» è cominciata dal larghetto di Santa Lucia. Il sindaco di Potenza, Dario De Luca, ha accolto con grande favore questa iniziativa che, in un momento molto difficile per i destini della città capoluogo (la dichiarazione dell’ultimo dissesto è l’em blema di questo scivolamento all’indietro), qualcosa si muove comunque nella società. Qualcosa che è più avanti, dal punto di vista del senso civico, della coscienza e dell’approccio culturale, di quello che sinora hanno saputo esprimere le stesse classi dirigenti cittadine. A cominciare dal ceto politico e amministrativo. Dalle periferie (come a rione Cocuzzo), al parco Montereale, ai quartieri. Fino a quel che accade oggi nel centro storico: i cittadini si rimboccano le maniche e sopperiscono a carenze di fondi e disattenzioni pubbliche con l’auto-organizzazione e il volontariato. Una lezione, fatta di atti concreti, su che cosa può voler dire essere comunità. [mi.sa.]

LA SFIDA PER IL DECORO URBANO I N I Z I AT I VA La risposta dei potentini comincia ad arrivare: recuperati vasi comunali in disuso, acquistate ciarle e piantine per il centro
S P E R I M E N TA Z I O N E Un ingegnere di Arezzo sta applicando un prodotto, fornito dal colorificio Lamorte, per ripulire da scritte e sporco muri e pietre

Articolo su La Gazzetta del Mezzogiorno il 29 novembre 2014

Share This Post

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>