Al Loft 88 Oroccoccoro Arte e filosofia di due writer (e non solo)
Cemento e tela, l’intuizione dell’urban decò
Oroccoccoro – L’opera d’arte non è il prodotto del lavoro in studio come una tela sul cavalletto, ma il vivere secondo i ritmi moderni. Non è qualcosa di passivo, ma ha un inizio, uno svolgimento, una fine. Proprio come se fosse un libro, un film o uno spettacolo circense. Con questa filosofia è nato Oroccoccoro, movimento artistico che porta la propria filosofia a Bergamo. Il debutto? Con «L’arte nel design» sabato, dalle 18, allo spazio Loft 88 di Borgo Santa Caterina.
Il vernissage è una commistione di forme d’arte. Oltre ai quadri sarà esposto un tessuto. Sopra verrà proiettato il video realizzato da Giacomo Ruffa che ritrae i due fondatori, bergamaschissimi ma cittadini del mondo, Andrea «Sbra» Perego, 32 anni, e Simone «Jabba» Torri, 33. La telecamera li riprende intenti a creare. I due artisti, a loro volta, dipingeranno, questa volta dal vivo, un’opera sopra le loro stesse immagini. Quel tessuto diventerà, poi, un abito della stilista Francesca Sara Seghezzi. Lo stile, i graffiti, diventeranno à- porter.
«Gli artisti sono parte attiva del cambiamento, se Antonio Sant’Elia non avesse immaginato la città futurista, non ci sarebbero oggi le metropoli. Grattacieli come le Petronas Towers di Kuala Lumpur, sono la prova che il sogno dell’artista è il futuro che stiamo vivendo», dice Torri che dopo un’esperienza a Londra, oggi vive in Malesia, dove è direttore del Performing art center KLPak. Ispirati alla corrente ideata da Tommaso Marinetti, i due artisti orobici iniziano la loro attività come writers. Avevano 16 e 17 anni quando cominciano a collaborare. Il primo lavoro con la bomboletta è in centro a Bergamo. «Altro non possiamo svelare, ma ci piace ribadire la nostra discendenza mantenendo i nostri nomi da graffitari», precisano. Frequentano entrambi il liceo artistico e l’Accademia di Brera. «Volevamo creare un linguaggio che fosse di rottura e rispecchiasse il nuovo millennio, senza rinnegare l’illustre passato», spiega Perego. Nel 2006 vede la luce «Il fantastico trattato sul manifesto Oroccoccoro», dalla combinazione delle parole oro, barocco e rococò. Non un catalogo, ma esso stesso arte, dal momento che raccoglie un centinaio di opere realizzate a mano dagli artisti che fanno parte del movimento e che espongono in tutto il mondo. «Non l’abbiamo mai pubblicato perché c’è solo il copyright dell’artista», ammettono. Lo stile è classico nelle forme, ma d’avanguardia. Un barocco contemporaneo. Perego e Torri lavorano spesso a quattro mani. Sono complementari. Andrea ha inventato l’urban decò: l’uomo visto nel suo contesto. Dipinge a olio, usa bombolette, fotografie, cemento, intonaco, legno e cartine geografiche. Come nella tela che raffigura Zocalo o Plaza de la constitucion a Città del Messico, con la piantina della metropolitana. Torri è introspettivo. Tra le sue opere, una deposizione che può essere vista come quella del profeta Yusuf o di Gesù, abbellita da foglie d’oro. «Le madri di entrambi provavano lo stesso dolore – spiega -. Voglio creare un punto di contatto tra le fedi».
La coppia crea in esclusiva per In art Gallery di Sem Raimondi che ha avviato una galleria a Berlino e a gennaio aprirà in piazzale Loverini a Bergamo. L’obiettivo è un interscambio tra artisti tedeschi e italiani. In Germania, Perego e Torri esporranno a marzo. Il Loft 88 ospita altri avanguardisti: Ermanno Donadoni, Andrea Pisoni, Susanna Pellegrini, Federica Patera. La musica sarà un dj set dei Taro Bros. Ad abbracciare Oroccoccoro è anche uno chef, Andrea Genio. Per l’evento di sabato la pizzeria Sant’Orsola realizzerà su una sua ricetta la pizza «Oro e tartufo». Il vino è il Moscato di Scanzo della Brugherata. Ogni etichetta sarà in stile Oroccoccoro.
Articolo si Rosanna Scardi pubblicato il 18 dicembre 2014 sul Corriere della Sera
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