NEI GIORNI SCORSI ERANO STATE IMBRATTATE LE FACCIATE DELLA PALESTRA GUIDO ROSSA
Scoppia la polemica tra i residenti: «Generazioni allo sbando, senza educazione»
ARCOLA – «Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, e non sono sicuro della prima». Questa citazione di Albert Einstein calza davvero a pennello nel descrivere chi, con scarsissimo senso civico e con tanto meno amore per l’ambiente, ha dato vita all’indegno spettacolo sui muri della Coop di Romito, scambiando le pareti del supermercato come una sorta di lavagna da poter scarabocchiare. Già nelle scorse settimane anche le facciate della palestra Guido Rossa erano state prese d’assalto. In quell’occasione il Comune costretto ad un intervento di ripulitura. Difficile definire opere d’arte scarabocchi che, oltre al un danno estetico, creano nei cittadini e nei passanti la triste sensazione di vivere in un luogo popolato da vandali. UN fenomeno in costante ascesa, di certo non attribuibile ai writers che in molte parti del mondo hanno saputo creare emozionanti e significativi murales. Su tutti, ad esempio, l’East Side Gallery di Berlino, galleria di pittura all’aria aperta della bellezza di un chilometro e trecento metri nella quale spiccano disegni dal significato storico come quello del celebre bacio tra Eric Honecker, segretario generale del partito unificato di Germania, e Leonid Breznev, segretario del Pcus. Niente di tutto ciò a Romito, dove tra gli imbrattamenti spicca persino una croce celtica di nazista memoria. E così, dopo i ladri di addobbi natalizi, scoppia nuovamente la polemica tra i residenti: «Generazioni allo sbando. C’è da chiedersi che educazione hanno ricevuto questi ragazzi attaccano all’unisono arrabbiati i cittadini . E’ questo il senso di cittadinanza, il senso di appartenenza che si respira tra gli abitanti?». A lanciare un messaggio di distensione è invece il Comitato cittadini di Romito Magra: «Che vi sia un problema, tra i tanti che caratterizzano il paese, è indubbio. Ci proponiamo di cercare un dialogo con questi giovani, spesso giovanissimi, per farli riflettere sui loro atteggiamenti. Siamo sicuri che siano tutti dei bravi ragazzi. A loro però, da subito, diciamo chiaro di smetterla di trattare in questo modo il paese». Tanti i termini per descrivere l’accaduto: bravata, atto ribelle o più semplicemente vandalismo. Scaturito da quello che Oscar Wilde definiva peccato imperdonabile: la noia.
Articolo di Andrea Licari pubblicato su
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