URBINO – “Dura da natale a Santo Stefano”. Il detto si addice proprio, vuoi per la tempistica, vuoi per le vicissitudini, al nuovo “vista point” installato nel torrione di San Polo lo scorso 13 dicembre. E sì perché in meno di dieci giorni dalla sua installazione il pannello, che riproduce lo skyline del panorama naturalistico urbinate, è stato rimosso già due volte. La prima rimozione è stata ponderata: dopo l’installazione ci si è infatti accorti di alcune imprecisioni sulla riproduzione dello skyline quindi l’amministrazione, che ha tra le sue file il maestro della precisione, Vittorio Sgarbi, ha deciso di riportare il pannello in laboratorio in modo da apportare le migliorie necessarie. La seconda rimozione si interseca con la cronaca. Il pannello è stato infatti imbrattato da un ignoto con scritte e scarabocchi. Non un lavoro da “writer”, ma semplicemente un atto di vandalismo di qualche ragazzo che, nella notte tra sabato e domenica scorsa, ha pensato bene di girare con una bomboletta spray di vernice acrilica e imbrattare il vista point appena installato. Il tutto si è però risolto per il meglio. Ieri mattina infatti il professor Michele Papi, restauratore e docente all’università di Urbino, si è offerto di ripuliture il danno provocato dalla vernice. Un lavoro certosino fatto con estrema precisione e in poche ore. Ora il vista point è tornato al suo posto. Il pannello, oltre alla riproduzione dello skyline, contiene un apparato informativo che ha lo scopo di incrementare la fruibilità del sito Unesco e inserire il centro storico nel contesto ambientale che lo circonda. Allo skyline sono invece associate le indicazioni relative alle formazioni montuose visibili e un “Q_Art_Code” utilizzabile tramite smartphone e tablet. Tramite il “Q_Art_Code” è possibile fare una lettura integrata del patrimonio culturale e ambientale urbinate.
Articolo di Andrea Perini pubblicato il 23 dicembre su Il Messaggero
Commenti recenti