TORINO – «Il ponte preso di mira dai vandali lo ridipingiamo noi». Un gruppo di cittadini, esasperato dal degrado del ponte Ramello di corso Svizzera quasi all’angolo con corso Regina Margherita, ha deciso di rimboccarsi le maniche e armarsi di vernice e pennello per cancellare una delle brutture della zona. È la sponda su corso Svizzera, dall’altro lato c’è una ringhiera difficilmente imbrattabile.
«Il ponte è diventato il simbolo del degrado dell’area – dice Chiara Costarella, pensionata del comitato Paracchi – tra edifici abbandonati, rifiuti gettati sulle sponde della Dora che attirano anche i topi». E tante scritte, sulle case, le fabbriche chiuse, le serrande abbassate dei negozi.
I cittadini, per la loro iniziativa, non chiamano in causa la latitanza delle istituzioni. Riconoscono, anzi, che un anno fa il Comune era intervenuto ridipingendo il parapetto. Ma quasi subito erano riapparsi scritte e “tag”, nomi in codice dei writer. Così, per non chiedere di nuovo al Comune, hanno deciso di far da sé.
Alla Circoscrizione 4 hanno chiesto un supporto e il presidente Claudio Cerrato li ha messi in contatto con il progetto Torino Spazio Pubblico, che curerà la logistica: l’intervento è programmato per fine mese. «Se poi torneranno le scritte – dicono dal comitato – le ricancelleremo: non ci stancheremo facilmente. Siamo disposti a pagarci la vernice». La guerra allo scarabocchio «vuole essere un’azione educativa, per invitare i cittadini a far qualcosa per il loro territorio e per dissuadere i vandali».
C’è anche chi, come la panettiera Milena Costa, un po’ con lo stesso spirito, raccoglie abitualmente le foglie dalla strada: «Qui Amiat non passa».
Articolo di Fabrizio Assandri pubblicato il 10 gennaio 2015 su La Stampa
Commenti recenti